1. Il ricorrente S.P., titolare del pubblico esercizio denominato “Bar Colibrì”, situato in via Brescia nel Comune di R., ha realizzato senza titolo edilizio un locale esterno (sostanzialmente un ampliamento del bar) mediante tensostruttura posta davanti al parcheggio.
2. La predetta tensostruttura è costituita da profilati di alluminio a L rovesciata, fissati da un lato alla parete esterna del bar e dall’altro al terreno, ed è dotata di serramenti in alluminio e vetro, e di una copertura costituita da una tenda scorrevole in materiale impermeabile. La superficie coperta è pari 45,70 mq. L’altezza interna varia da 2,40 metri (lato parcheggio) a 3.30 metri (lato bar).
3. L’area è classificata tra gli ambiti residenziali consolidati a media densità edificatoria, ed è sottoposta a vincolo ambientale.
4. Il Comune, qualificando l’opera abusiva come nuova costruzione (veranda), ne ha ingiunto la demolizione con ordinanza del responsabile dell’Area Tecnica n. 11 del 28 marzo 2013.
5. In seguito, il Comune, con provvedimento del responsabile dell’Area Tecnica del 17 aprile 2014, ha negato l’accertamento di compatibilità paesistica ex art. 167 comma 4 del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, rilevando la formazione di nuova superficie e volumetria utile. La Soprintendenza, preventivamente interpellata, aveva in un primo momento dato parere di compatibilità favorevole (19 dicembre 2013), ma poi, su richiesta degli uffici comunali, si è pronunciata nuovamente (31 gennaio 2014)