Condono di opere soggette a vincolo paesaggistico o idrogeologico

VINCOLO PAESAGGISTICO - In particolare, con la sentenza 12/07/2021, n. 5262, il Consiglio di Stato ha affermato che devono intendersi espressamente escluse dal condono edilizio le opere realizzate successivamente alla istituzione del vincolo e che conseguentemente sono condonabili soltanto le opere realizzate su immobili assoggettati a vincolo dopo la loro realizzazione. Soltanto per queste ultime dunque si pone l'esigenza dell'ulteriore condizione della conformità urbanistica, che invece risulta irrilevante negli altri casi, attesa la sussitenza del vincolo nell'area di interesse (nel caso di specie è stata esclusa la possibilità di richiedere il condono edilizio per una veranda realizzata successivamente alla determinazione del vincolo paesaggistico).

VINCOLO IDROGEOLOGICO - Con la sentenza 01/09/2021, n. 6140 è stato affermato che le opere soggette a vincolo idrogeologico non sono condonabili ove siano in contrasto con il suddetto vincolo, anche se questo sia stato apposto successivamente, senza che residui alcuna discrezionalità in capo all'amministrazione interessata dalla domanda di condono ai fini del suo accoglimento, dovendosi anzi provvedere alla demolizione delle opere abusive.

CONCLUSIONI - Da tali pronunce discende che le condizioni e la possibilità di accedere al condono edilizio dipendono dalla tipologia del vincolo insistente sull'immobile o sull’area. In sintesi, secondo il Consiglio di Stato:
- se si tratta di vincolo paesaggistico, le opere abusive devono essere state realizzate prima dell’imposizione del vincolo. In tal caso è possibile accedere alla sanatoria, altrimenti la stessa è esclusa;
- se si tratta di vincolo idrogeologico, il condono non può essere rilasciato per le opere in contrasto col vincolo anche se questo sia stato apposto dopo la loro realizzazione.