Sent. C. Cass. pen. 01/09/1992, n. 3112

1. L'attività di apertura e coltivazione di cava pur comportando trasformazione urbanistica del territorio - tanto è vero che i piani regolatori generali disciplinano tale attività nei profili attinenti soprattutto alla salvaguardia ambientale e paesistica - non è subordinata al preventivo rilascio della concessione edilizia, cioè al potere di controllo comunale; difatti, spettando alle Regioni una competenza sovracomunale in materia urbanistica ed una competenza specifica in materia di cave, la compatibilità della coltivazione della cava con gli interessi urbanistici forma oggetto di accertamento implicito da parte della Regione nel rilasciare l'autorizzazione per lo sfruttamento dei giacimenti di cava, caratterizzante una tipica attività di impresa e, trattandosi di attività soggetta a disciplina urbanistica, nel senso anzidetto, ma non di controllo comunale, l'attività di cava in assenza di concessione edilizia non integra il reato previsto dall'art. 20 lett. c) o b) L. 28 febbraio 1985 n. 47 - a seconda dell'esistenza o meno di vincolo ambientale nella zona interessata all'attività predetta.