Sent. C. Cass. 07/03/1997, n. 2036

1. La violazione o l'elusione, nella vendita delle singole unità abitative di un edificio - separatamente dalla vendita dell'area accessoria di esso - del vincolo pubblicistico di destinazione di tali aree a parcheggio (artt. 18 L. 6 agosto 1967 n. 765 e 26 L. 28 febbraio 1985 n. 47) determina la nullità delle relative clausole contrattuali e la loro sostituzione con la disciplina legale, cui consegue la costituzione del diritto reale di uso e parcheggio a vantaggio delle predette unità abitative ed a carico dell'area accessoria, che perciò non diviene oggetto di proprietà comune dei proprietari delle suddette unità. 2. Il giudice non può, in violazione del principio della corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato (art. 112 Cod. proc. civ.), riconoscere la costituzione ope legis del diritto reale di uso per parcheggio su un'area accessoria ad un edificio, per effetto delle norme imperative di cui agli artt. 18 L. 6 agosto 1967 n. 765 e 26 L. 28 febbraio 1985 n. 47, se l'acquirente della singola unità immobiliare ha chiesto, in conseguenza della violazione di dette norme e sebbene questa comporti la nullità (ai sensi degli artt. 1418 Cod. civ. e 9 L. 24 marzo 1989 n. 122) delle clausole contrattuali in contrasto con la citata disciplina imperativa, il riconoscimento del diverso diritto di comproprietà sull'area accessoria.