Prove su strutture di grande importanza

Secondo la Normativa vigente nel campo delle Costruzioni (D.M. del 14.01.2008), le opere di ingegneria civile non possono essere messe in esercizio prima dell’effettuazione del collaudo statico.

Una delle prove maggiormente accreditate ai fini della collaudabilità delle opere è la prova di carico, necessaria per identificare la corrispondenza tra il comportamento teorico e quello reale della struttura. Tali prove si configurano come test necessari anche a seguito di interventi di rinforzo, consolidamento o cambio di categoria di ponti e strutture affini.

Indagini Strutturali srl effettua prove di carico su strutture come ponti e viadotti, avvalendosi di varie tecnologie; inoltre è in grado di analizzare ogni singola situazione fornendo la soluzione più appropriata sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista della ottimizzazione dei costi e dei tempi di prova (e in accordo alle richieste del Committente.)

Normalmente, per tali opere di ingegneria civile l’applicazione dei carichi avviene tramite automezzi pesanti (in numero, configurazione e massa da disposizioni di collaudo), rispettando le prescrizioni normative, mentre i rilievi delle deformazioni, in genere, con trasduttori di spostamento. Nei casi invece in cui non è possibile utilizzare i classici sensori di spostamento, vengono misurati punti significativi con l’ausilio integrato di un livello elettronico di precisionee di sensori inclinometriciche, interfacciati a centralina e PC di acquisizione, forniscono in tempo reale la deformata della struttura.

Indagini Strutturali srl integra le prove di carico statiche con le prove dinamiche, rispondendo in tale maniera ad uno dei requisiti del summenzionato D.M. del 14.01.2008, che richiede esplicitamente il loro utilizzo nel caso di opere di particolare importanza.

I test dinamici delle strutture sono eseguiti tramite eccitazione (impulsiva) ottenuta con il passaggio di mezzi pesanti su dossi artificiali, oppure utilizzando l’eccitazione naturale di esercizio (eolica, traffico veicolare, ecc.) e ricorrendo, quindi, all’utilizzo della metodologia OMA, ossia dell’”analisi modale operazionale” che studia il comportamento del manufatto nelle reali condizioni di esercizio. La strumentazione utilizzata è costituita da sensori di accelerazione molto sensibili (in genere accelerometri piezoelettrici) e da centralina e PC di acquisizione.

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