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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Edifici scolastici: ottimizzare gli interventi strutturali mediante indagini non distruttive
L’edilizia scolastica, nel corso degli ultimi anni, ha messo in evidenza l’insuccesso della politica e dell’etica del costruire che hanno causato tragedie prevedibili, e quindi evitabili.
L’Italia, oggi, si ritrova con un patrimonio edilizio scolastico che richiede un rigoroso controllo e interventi di messa in sicurezza: basti pensare che circa il 50% degli edifici non possiede neanche l’agibilità statica!
Dopo le conseguenze incresciose, a seguito degli eventi sismici più recenti, le Istituzioni hanno deciso di inserire tale problematica tra i punti del programma approvato nel “decreto del fare” del 2014.
L’obiettivo principale è quello di conoscere l’effettivo stato di conservazione dei manufatti al fine di predisporre un adeguato piano di manutenzione e di pianificare i necessari interventi di miglioramento o adeguamento di ogni edificio.
A tal proposito uno strumento utile è senza dubbio l’analisi storico-critica, che mette in risalto quali siano i danneggiamenti che più comunemente si verificano nelle scuole.
In particolare, un fenomeno sul quale bisogna porre attenzione è lo sfondellamento dei solai in laterizio che, sebbene non determina un danno strutturale, è molto diffuso e può creare seri danni alle persone e alle cose; Indagini Strutturali Srl utilizza protocolli propri che consentono di valutarne il grado di rischio.
Maggiore importanza riveste, invece, la valutazione del rischio connesso con i potenziali crolli strutturali; il trascorso storico ha messo in luce quanto tali collassi siano correlati sia a fenomeni di natura sismica che a fenomeni di natura statica che spesso non sono neanche prevedibili in quanto le strutture danneggiate non presentano segni evidenti di dissesto.
Indagini Strutturali Srl, al riguardo, progetta piani di indagine mirati che permettono di raggiungere il livello di conoscenza richiesto dalla Committenza, senza che ciò comporti la chiusura del plesso scolastico o che ne comprometta l’uso.
A tale scopo ci si avvale, in accordo con la vigente Normativa, di affiancare alle prove d’indagine diretta un gran numero di indagini indirette (minimamente invasive) tra le quali, l’analisi con sistemi ad ultrasuoni, la sclerometria, le prove soniche, la termografia, le prove pull-out e l’analisi dinamica.
La metodologia che si adotta è la comparazione dei risultati; a parità di materiale costituente, note le caratteristiche meccaniche di un campione, determinate da prove a rottura (dirette) e dal corrispondente risultato delle prove non invasive (indirette), è possibile valutare le caratteristiche meccaniche degli altri elementi di cui si conoscono solo i risultati delle indagini indirette.
Se ne ottiene il vantaggio che, una volta “calibrata” l’indagine su un limitato numero di campioni, si possono testare agevolmente e speditivamente numerosi altri elementi strutturali.
A supporto di questa metodologia è possibile, quindi, effettuare una termografia che consente di ricavare informazioni inerenti la natura muraria o la presenza di eventuali fenomeni degenerativi.
Se opportunamente pianificate, queste indagini, a sostegno delle prove classiche maggiormente invasive, consentono di raggiungere un livello di conoscenza LC3 contenendo al massimo tempo e costi senza minimamente inficiare la qualità e la rigorosità dei risultati.
Nel caso di interventi di adeguamento sismico, è possibile, inoltre, mediante l’analisi dinamica, effettuare un controllo dell’effettiva efficacia dei rinforzi strutturali. L’analisi dinamica, infatti, eseguita prima e dopo l’intervento, consentirà di:
1. verificare che la risposta sismica della struttura sia correlata ai modelli FEM di progetto;
2. valutare che le opere di rinforzo abbiano realmente apportato una variazione alla rigidezza dei singoli elementi e/o all’intera struttura;
3. determinare l’effetto smorzante di eventuali dissipatori installati.
Un corretto approccio progettuale suggerisce, quindi, di effettuare controlli periodici degli edifici e di destinare una parte del progetto al monitoraggio strutturale. A tal fine, installando trasduttori di spostamento, di rotazione, di temperatura, oltre a sensori per la valutazione delle caratteristiche dinamiche, tutti collegati ad unità d’acquisizione dati “in continua” che possono essere gestite e controllate anche da postazione remota, sarà possibile fornire al Progettista e al Committente report periodici completi delle restituzioni dei dati e di tutte le informazioni necessarie sullo stato di salute dell’immobile.
Via Guido de Ruggiero, 5 - 00142 Roma
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