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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Valutazione della vulnerabilità sismica
L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo. In particolare, secondo la classificazione sismica dei comuni italiani, circa il 40% del territorio nazionale è in area ad elevato rischio sismico (zona sismica 1-2) pari, circa, al 35% dei comuni italiani.
Ma cosa si intende per rischio sismico (R)?
Il rischio sismico è un indicatore dato dalla combinazione di pericolosità sismica (P), vulnerabilità sismica (V) ed esposizione (la possibilità che un sisma comporti un danno ai beni culturali, o la perdita di vite umane) (E).
R = P x V x E
Definito ciò, per ridurlo è chiaro che si può agire solo sulla vulnerabilità in quanto legata direttamente alle caratteristiche dei beni e alle vite esposte al sisma, a differenza della pericolosità e dell’esposizione che dipendono soltanto dall’evento naturale.
L’unica possibilità, quindi, è quella di limitare la vulnerabilità sismica delle costruzioni e di attuare così politiche di prevenzione e messa in sicurezza degli edifici.
L'NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni), a valle di ciò, nella procedura di valutazione della sicurezza degli edifici esistenti stima proprio la vulnerabilità sismica di strutture esistenti e studia, dai risultati ottenuti, gli interventi di ripristino più opportuni.
La procedura, prevista dall’NTC per la valutazione della vulnerabilità sismica di una struttura ha fasi ben strutturate:
· Analisi storico-critica: tutto ciò permette di inserire l'edificio oggetto di indagine in un dettagliato inquadramento storico;
· Rilievo: conoscenza della geometria delle strutture e dei dettagli costruttivi;
· Caratterizzazione meccanica dei materiali: piano di indagini per raggiungere un'accurata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del loro stato di degrado;
· Livello di conoscenza e Fattore di confidenza: Individuato il livello di conoscenza per la valutazione di sicurezza e definito il correlato fattore di confidenza;
· Azioni: I valori e le loro combinazioni da considerare nel calcolo, sia per la valutazione della sicurezza sia per il progetto degli interventi.
Prima di qualsiasi valutazione di vulnerabilità sismica è bene conoscere dettagliatamente la struttura. A tal fine bisogna innanzitutto eseguire un’attenta e accurata ricerca di documentazione esistente in maniera da inquadrare la situazione dell’immobile dal punto di vista del progetto originario e delle eventuali modifiche occorse nel tempo e poi effettuare ispezioni e sopralluoghi.
Sulla base della documentazione acquisita vengono quindi pianificate le campagne di rilievo strutturale e di INDAGINI SUI MATERIALI, in relazione al livello di conoscenza (LC) da voler raggiungere. Vengono previste in questa fase indagini termografiche, indagini pacometriche, indagini endoscopiche, saggi e scarifiche; sia per sistemi costruttivi in cemento armato che per mutatura portante.
Una volta effettuati i rilievi preventivi, atti a definire l’organismo strutturale, è obbligatorio ricevere dei dati di input dalla struttura per la determinazione delle CARATTERISTICHE MECCANICHE con il fine di avere un’affidabilità migliore nella futura modellazione strutturale. Si eseguono in questa fase indagini Sonreb, indagini di Pull-out, carotaggi, valutazione della carbonatazione, prelievi di barre e indagini con martinetti piatti
Sarà pertanto possibile procedere con la modellazione numerica attraverso appositi software in grado di dare risposte in termini tecnici mettendo in relazione la capacità di resistenza della struttura e la richiesta in termini di resistenza e/o spostamento del sisma.
Indagini Strutturali srl grazie all’elevata quantità di strumentazione di cui è dotata e alla qualità di questa è in grado di eseguire e dare risposte a tutte fasi previste dalle NTC restituendo una valutazione di vulnerabilità sismica.
Ad oggi, oltre che un’imposizione da parte delle normative, deve essere chiaro che, alla luce di quanto successo negli ultimi anni, fare studi di vulnerabilità sismica è un aiuto alla prevenzione della sicurezza dell’intero patrimonio edilizio esistente in Italia.
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