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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Aggiornamento Nuova release dei software strutturali CDP Win e CDW Win
I micropali rappresentano, senza dubbio, la più valida alternativa per la realizzazione sia di opere di sostegno tradizionali, quando le condizioni strutturali presentano aspetti realizzativi più complessi, sia di opere di sottofondazione per consolidamento in ambiente urbano, quando gli spazi necessari per gli scavi non sono adeguati per contenere grandi macchinari.
Inoltre, date le dimensioni è possibile prevedere l'intervento in modo diffuso su tutta la fondazione oppure solo limitatamente alle zone dove ciò risultasse necessario.
I micropali sono, generalmente, disponibili in lunghezze differenti a seconda delle necessità progettuali, vengono posizionati con riferimento alla linea indicata dal progetto e realizzati a interassi variabili determinati dai risultati delle indagini sui terreni e dalle altezze di scavo.
Di norma, i micropali presentano diametri variabili tra gli 80 ed i 300 millimetri, hanno un’armatura costituita da un'anima in acciaio, spesso un profilato tubolare, e da un bulbo di aderenza realizzato con boiacca di cemento. La testa del micropalo va annegata nella zattera di fondazione.
La release 2016 dei software strutturali CDP Win e CDW Win prevede la presenza di fondazioni su micropali, per quanto riguarda plinti, travi di fondazione, platee e fondazioni di muri di sostegno. E' possibile calcolare micropali distribuiti in modo uniforme sulle platee, su una o due file sulle travi o applicati singolarmente in punti specifici della fondazione. Questa tipologia di fondazione, molto utile in alcune condizioni, specialmente su strutture già esistenti, si distingue da quella su pali in cemento armato per una diversa concezione esecutiva e un differente comportamento da un punto di vista geotecnico.
Le formulazioni utilizzate per il calcolo della portanza sono state tratte dai testi di alto rilievo scientifico e, in particolare, è possibile scegliere tra le seguenti teorie:
- Bustamante-Doix;
- Thorne;
- Schneebeli-Guidi;
- Bowles.
Tali formulazioni si possono adattare a diverse situazioni, quali fondazioni su terreni sciolti o rocciosi, tenendo conto anche della caratteristiche e quindi della resistenza ultima del bulbo in cemento. Nel caso di pali ravvicinati si considera automaticamente un coefficiente riduttivo di gruppo, funzione dell'interasse tra i pali rapportato al diametro, secondo la formulazione di Converse-Labarre. Si pone come limite superiore al valore della portata del palo lo sforzo limite di sfilamento del tubo rispetto alla boiacca del bulbo, sia a compressione che a trazione.
Ai valori di portanza ricavati in base alle varie formulazioni vengono poi applicati i coefficienti parziali previsti dalle norme attuali.
Data la particolare snellezza dell'elemento micropalo, rispetto ai pali in cemento armato, diventa non più trascurabile l'effetto di perdita di stabilità per raggiungimento del carico limite. Allo scopo è prevista una verifica del carico limite secondo la formulazione di Eulero, che tiene conto della snellezza dell'elemento ma anche del contributo stabilizzante fornito dal terreno circostante.
Viene infine effettuata la verifica di resistenza del profilato tubolare, soggetto principalmente a sollecitazioni di pressoflessione. Lo stato sollecitante viene calcolato con una analisi elastica agli elementi finiti, dove il micropalo viene modellato come un elemento "beam" su suolo elastico alla Winkler, caricato a un estremo da sforzo normale, momento flettente e taglio.
In fase di elaborato esecutivo viene riportato il dettaglio dell'attacco tra la testa del micropalo e la zattera di fondazione. Relativamente a tale zona viene effettuata la verifica a punzonamento e sfilamento del palo, per soddisfare la quale può essere necessario inserire dei connettori "a maniglia", con la funzione di ancorare il tubo al calcestruzzo della fondazione impedendone lo sfilamento o la perforazione per punzonamento della zattera stessa, si tratti di plinto, trave o platea.
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