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Rivista online e su carta in tema di
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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Modelli 231: la prevenzione del rischio penale ora è più accessibile alle PMI
All’interno dell’ordinamento italiano, più vent’anni fa, si introduceva una innovativa forma di responsabilità in capo alle società per la commissione di alcuni reati. Si sono così avviati processi penali a carico degli enti (società, enti forniti di personalità giuridica, associazioni anche prive di personalità giuridica), seduti al banco degli imputati per rispondere, all’interno delle aule dei Tribunali penali, di fatti di reato posti in essere da apicali o sottoposti, nell’interesse o a vantaggio dell’organizzazione.
In questi casi, le organizzazioni hanno a disposizione una sola via per tentare di ottenere una sentenza favorevole:
* aver adottato, prima della commissione del fatto di reato, il modello di organizzazione, gestione e controllo (c.d. “MOG”);
* aver nominato un Organismo di Vigilanza (c.d. “OdV”), indipendente e dotato di autonomi poteri di controllo, dedito a verificare l’efficace attuazione del modello adottato dall’ente.
Il modello, infatti, deve essere considerato come il documento contenente le “regole del gioco”, attorno a cui è strutturata la vita dell’organizzazione. Leggendo il modello si dovrebbero comprendere, a titolo esemplificativo, i processi interni, le risorse coinvolte con relative responsabilità, le aree di rischio, i presidi per mitigare il verificarsi dell’evento reato, etc.
Ciò detto, per costruire tali modelli occorre una conoscenza trasversale tra il diritto (con particolare attenzione al ramo penalistico) e la gestione e l’organizzazione aziendale, con il coinvolgimento, alle volte, di team multidisciplinari.
I costi di implementazione del modello possono variare, a seconda delle peculiarità dell’ente, da migliaia a decine di migliaia di euro. Ed è qui che talune organizzazioni “gettano la spugna”, perdendo diverse opportunità di crescita (commerciali, di partnership, organizzative, di presidi a tutela delle proprie risorse, etc.), anche perché al budget della prima implementazione, devono sommarsi le voci di costo del mantenimento del “Sistema 231” (es. la nomina del citato Organismo di Vigilanza, la formazione del personale, gli aggiornamenti del modello, etc.).
Gli effetti di tutto ciò non si limitano alla singola realtà - che rimarrà priva del MOG - ma si genererà un impatto sistemico: il mercato sarà composto da un numero ridotto di enti organizzati e privi di un supporto di vigilanza. E non sono rari i casi in cui l’attività dell’OdV riesce a illuminare coni d’ombra cronici e risolverli o avviare delle interlocuzioni propositive e migliorative per i presidi dell’ente.
A fronte di tutto quanto precede, la Business, Law & Security Compliance ha sviluppato la propria piattaforma digitale, strutturata per il tramite di mappe concettuali, consegnate all’utente in forma di semplici domande e le cui risposte (che non necessitano di competenze giuridiche o aziendalistiche) aprono o chiudono sezioni, moduli e parti di quello che sarà il Modello di organizzazione, gestione e controllo della società.
La piattaforma in parola, raggiungibile al sito internet www.modello231online.com rende l’implementazione del MOG un processo decisamente più contenuto sia in termini di costo che di tempistica, offrendo la possibilità di riflettere e migliorarsi, aprire la mente a un nuovo tipo di approccio al rischio grazie all’imponente lavoro di back-end realizzato dai professionisti della BLS Compliance (www.bls.srl).
Per maggiori informazioni:
Business, Law & Security Compliance
info@modello231online.com
info@bls.srl
Ufficio: Via Alberico Albricci 8 - 20122 Milano
Telefono: 02-94753840
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