D. Min. Ambiente 08/05/2003, n. 203

Il presente decreto stabilisce, all’art. 3, comma 1, che tutti gli enti pubblici e le società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi, debbano coprire almeno il 30% del fabbisogno annuale di manufatti e beni, per ciascuna categoria di prodotto come definita dall’art. 2, comma 1, lettera d), con manufatti e beni ottenuti da materiale riciclato. Il comma 4 del citato art. 3 specifica inoltre che quanto sopra si applica a quei manufatti e beni di cui sia verificata la disponibilità e la congruità del prezzo, fattore quest’ultimo che appare rispettato se l’eventuale incremento di prezzo rispetto ai corrispondenti manufatti o beni ottenuti da materie prime vergini rientri in una percentuale a priori definita.
Le disposizioni di cui sopra si applicano ai prodotti elencati nel repertorio del riciclaggio, istituito dall’art. 4 del decreto in commento, che conterrà l’elenco dei materiali riciclati e dei manufatti e beni ottenuti da materiale riciclato, corredato dall’offerta, la disponibilità e la congruità del prezzo. Il repertorio è tenuto e reso pubblico dall’Osservatorio nazionale dei rifiuti (ONR), di cui all’art. 26 del D. Leg.vo 22/1997. Gli obblighi decorrono trascorsi 180 giorni dall’iscrizione di un materiale nel repertorio del riciclaggio.
Le aziende che intendano richiedere l’iscrizione di un manufatto o di un bene nel repertorio devono inoltrare una richiesta contenente le informazioni di cui al comma 2 dell’art. 6, evidenziando tra l’altro le eventuali differenze prestazionali tra il bene o manufatto in materiale riciclato ed uno analogo realizzato con materie prime vergini, e la conformità qualitativa del prodotto.
I destinatari dovranno dunque conformarsi alle disposizioni sopra illustrate in sede di formulazione di una gara per la fornitura e l’installazione di manufatti e beni, e di capitolati per la realizzazione di opere pubbliche. I capitolati non possono peraltro prevedere, ai sensi del comma 3 dell’art. 3, caratteristiche tecniche di manufatti e beni più restrittive rispetto a quelle previste dalle norme comunitarie e nazionali vigenti.
L’elenco dei destinatari delle disposizioni del decreto in esame è tenuto ed aggiornato a cura delle regioni, mentre per quanto riguarda i destinatari di dimensione nazionale, l’individuazione è a cura dell’ONR.