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D. P.G.R. Toscana 27/04/2007, n. 26/R

Regolamento di attuazione dell’art. 62 della L.R. 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di indagini geologiche.
Il presente regolamento cessa di avere efficacia dalla data di entrata in vigore del regolamento emanato con D.P.G.R. del 25/10/2011 n.53/R
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[Premessa]



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Art. 1 - Oggetto

1. Il presente regolamento disciplina, in attuazione dell’articolo 62 della legge regionale 3 gennaio2005, n. 1

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Art. 2 - Ambito di applicazione

1. Le disposizioni del presente regolamento si applicano alle indagini geologico-tecniche da effettuare in sede di formazione:

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Art. 3 - Indagini geologico-tecniche

1. Il comune, in sede di formazione, correda il piano strutturale con indagini geologico-tecniche dirette a verificare la pericolosità del territorio sotto il profilo geologico, idraulico e sismico in attuazione dei Piani di bacino, del Piano di indirizzo territoriale, dei Piani territoriali di coordinamento provi

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Art. 4 - Deposito delle indagini geologico-tecniche

1. Le indagini geologico-tecniche sono depositate a cura del comune presso l’Ufficio regionale per la tutela dell’acqua e del territorio (URTAT) competente che provvede all’acquisizione della docume

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Art. 5 - Elaborati soggetti a deposito

1. Sono soggetti a deposito in copia unica i seguenti elaborati:

a) scheda per il deposito, compilata in ogni sua parte, datata, firmata e timbrata in originale dal responsabile del procedimento del comune e, ad esclusione dei casi in cui non si realizzano nuove indagini geologico-tecniche, dal tecnico incaricato delle indagini stesse, redatta secondo lo schema di cui all’Allegato 1 al presente regolamento salva diversa determinazione del comune;

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Art. 6 - Controllo delle indagini geologico-tecniche

1. L’URTAT controlla il rispetto delle indagini geologico-tecniche effettuate dal comune alle direttive tecniche contenute nell’allegato A del presente regolamento.

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Art. 7 - Controllo obbligatorio

1. Sono soggette a controllo obbligatorio, per gli aspetti non oggetto del parere dell’Autorità di bacino, le indagini geologico-tecniche che si riferiscono ad uno dei seguenti strumenti o atti che il comune intende adottare:

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Art. 8 - Controllo a campione

1. Le indagini geologico-tecniche depositate, con esclusione delle indagini geologico-tecniche soggette a controllo obbligatorio, sono sottoposte a controllo a campione, per gli aspetti non

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Art. 9 - Esito del controllo

1. Nel caso che dal controllo risulti il rispetto delle indagini geologico-tecniche alle direttive tecniche contenu

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Art. 10 - Adozione del piano strutturale, degli atti di governo del territorio e delle rispettive varianti

1. Il comune procede all’adozione del piano strutturale, degli atti di governo del territorio e delle rispetti

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Art. 11 - Approvazione del piano strutturale, degli atti di governo del territorio e delle rispettive varianti

1. La deliberazione di approvazione del piano strutturale, degli atti di governo del territorio e delle rispettive varianti dà atto dell’esito del controllo delle indag

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Art. 12 - Pubblicità

1. Le indagini geologico-tecniche costituiscono parte integrante degli strumenti della pianificazione

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Art. 13 - Collaborazione

1. La Regione promuove e favorisce forme di collaborazione con le province, i comuni e le Autorit&agr

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Art. 14 - Norma transitoria

1. Le disposizioni di cui alla delibera della Giunta regionale del 20 ottobre 2003, n. 1030 continuan

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ALLEGATO A - DIRETTIVE PER LE INDAGINI GEOLOGICO-TECNICHE


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1. Disposizioni generali

I Comuni, in sede di formazione del piano strutturale e degli atti di governo del territorio e loro rispettive varianti, devono effettuare indagini geologico-tecniche di supporto, verificando la pericolosità del territorio sotto il profilo geologico, idraulico e sismico, in attuazione del Pian

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2. Direttive per la formazione del Piano Strutturale e relative varianti

Il Piano strutturale evidenzia e tiene conto dei fattori di pericolosità connessa alle caratte

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2.1 Contenuti delle indagini

Le indagini per la predisposizione del piano strutturale si articolano in:

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A - Sintesi delle conoscenze

Comprende la raccolta della documentazione relativa al quadro conoscitivo esistente e certificato com

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B - Analisi e approfondimenti

Gli approfondimenti sono quelli ritenuti necessari per dare completezza, integrare ed aggiornare le conoscenze sugli aspetti geologici, s

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B. 1 Elementi geologici e strutturali

Le formazioni geologiche sono differenziate su base litostratigrafica ed è definito l’assetto strutturale delle unità tettoniche.

L’elemento di base è la formazione che è cartografata con diversa simbologia per zone di effettivo affioramento e zone “interpretate” di ipotizzata estensione.

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B. 2 Elementi litologico-tecnici

Con riferimento ai centri abitati ed alle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali e sulla base degli elementi geol

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B. 3 Elementi per la valutazione degli aspetti geomorfologici

Tenuto conto di eventuali e specifici indirizzi tecnici dettati dalla pianificazione di bacino, sono analizzati le forme ed i processi geomorfologici legati alla dinamica di versante ed alla dinamica fluviale valutandone il relativo stato di attività:

- attivo (qualora siano presenti evidenze morfologiche di movimento che, non avendo esaurito la loro evoluzione, possono considerarsi recenti, riattivabili nel breve periodo con frequenza e/o con carattere stagionale);

- quiescente (qualora siano presenti evidenze morfologiche che, non avendo esaurito la loro evoluzione, hanno la possibilità di riattivarsi);

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B. 4 Elementi per la valutazione degli aspetti idraulici

Vanno considerati gli elementi idrologico-idraulici necessari per caratterizzare la probabilità di esondazione dei corsi d’acqua ricompresi nel reticolo d’interesse della difesa del suolo come definito nei PAI approvati, ovvero come definito nel PIT, nonché le probabilità di allagamento per insufficienza di drenaggio in zone depresse.

Tenu

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B. 5 Elementi per le valutazioni degli aspetti di dinamica costiera

Vanno considerati gli elementi necessari per evidenziare le situazioni di criticità in atto e possibili, per processi di erosione della costa . Il riferimento è alle condizioni di equilibrio della linea di riva e de

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B. 6 Elementi per la valutazione degli aspetti idrogeologici

Con particolare riferimento alle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, la ricostruzione dell’assetto idrogeologico (assetto strutturale

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B. 7 Elementi per la valutazione degli effetti locali e di sito per la riduzione del rischio sismico

Gli elementi prioritari da evidenziare per la valutazione degli effetti locali e di sito in relazione all’obiettivo della riduzione del rischio sismico, sono quelli utili alle successive fasi di caratterizzazione sismica dei terreni e di parametrizzazione dinamica riferite alla realizzazione o verifica dell’edificato.

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C - Valutazione di pericolosità

Il territorio viene caratterizzato in funzione dello stato di pericolosità con l’ indicazione degli eventuali condizionamenti alla trasformabilità anche di tipo prescrittivo da assumere nella r

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C. 1 Aree a pericolosità geomorfologica

Pericolosità geomorfologica molto elevata (G.4): aree in cui sono presenti fenomeni attivi e relative aree di influenza;

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C. 2 Aree a pericolosità idraulica

Pericolosità idraulica molto elevata (I.4): aree interessate da allagamenti per eventi con Tr 30 anni.

Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici, rientrano in classe di pericolosità molto elevata le aree di fondovalle non protette da opere idrauliche per le quali ricorrano contestualmente le seguenti condizioni:

a

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C. 3 Aree con problematiche di dinamica costiera

Sono evidenziate le aree in erosione e quelle interessate dalla presenza di sistemi dunali al fine di

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C. 4 Aree con problematiche idrogeologiche

Sono evidenziate le aree che presentano situazioni sulle quali porre attenzione al fine di non generare squilibri idrogeologici.

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C. 5 Aree a pericolosità sismica locale

Dall’analisi e dalla valutazione integrata di quanto emerge dall’acquisizione delle conoscenze relative agli elementi esistenti di tipo geologico, geomorfologico e delle indagini geofisiche, geotecniche e geognostiche, laddove disponibili, secondo quanto specificato al par. B.7, sono evidenziate, sulla base del quadro conoscitivo desunto, le aree ove possono verificarsi effetti locali o di sito.

La valutazione preliminare degli effetti locali o di sito ai fini della riduzione del rischio sismico consente di rappresentare:

1. probabili fenomeni di amplificazione stratigrafica, topografica e per morfologie sepolte

2. la presenza di faglie e/o strutture tettoniche

3. i contatti tra litotipi a caratteristiche fisico-meccaniche significativamente differenti

4. accentuazione della instabilità dei pendii

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2.2 Elaborati delle indagini per il Piano Strutturale comunale e relative varianti

Relazione La relazione illustra gli aspetti che concorrono alla definizione dell’assetto geologico tecnico del territorio come di seguito descritto:

a) Inquadramento del territorio attraver

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Cartografie

La relazione è corredata per i territori interessati dei seguenti elaborati cartografici:

- Carta geologica

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2.3 Varianti al Piano Strutturale

Per la predisposizione delle varianti si applicano le disposizioni previste per le indagini del Piano

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3. Direttive per la formazione del Regolamento Urbanistico e relative varianti

Il Regolamento urbanistico, nel disciplinare l’attività urbanistica ed edilizia del territorio comunale,definisce le condizioni per la gestione degli insediamenti esistenti e per le trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi, in coerenza con il quadro conoscitivo e con i contenuti strategici definiti nel Piano str

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3.1 Condizioni di fattibilità

Le condizioni di attuazione delle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali possono essere differenziate secondo le seguenti categorie di fattibilità:

Fattibilità senza particolari limitazioni (F1): si riferisce alle previsioni urban

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3.2 Fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici ed idraulici

È opportuno distinguere la fattibilità in funzione delle situazioni di pericolosità riscontrate per fattori geomorfologici da quella per fattori idraulici, ai fini di una più agevole e precisa definizione delle condizioni di attuazione delle previsioni, delle indagini di approfondimento da effettuare a livello attuativo ed edilizio, delle opere necessarie per la mitigazione del rischio, nel rispetto delle disposizioni dei piani di bacino.


3.2.1 Criteri generali di fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici

Nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geomorfologica molto elevata è necessario rispettare i seguenti criteri generali :

a) non sono da prevedersi interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture che non siano subordinati alla preventiva esecuzione di interventi di consolidamento, bonifica, protezione e sistemazione;

b) gli interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono essere comunque tali da non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti, da non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione dei fenomeni franosi, da consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza;

c) in presenza di interventi di messa in sicurezza dovranno essere predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tipologia del dissesto;

d) l&rsqu

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3.3 Criteri generali per le situazioni connesse a problematiche di dinamica costiera

La disciplina delle aree di demanio marittimo e di quelle interessate da presenza di dune deve tenere conto della necessità di:

- verificare preventivamente gli effetti di interventi effettuati lungo la linea di separazione fra il mare e la terra (portualità, sistemazione delle

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3.4 Criteri generali per le situazioni connesse a problematiche idrogeologiche

Nei casi in cui la destinazione prevista possa incrementare una situazione di squilibrio in atto dell

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3.5 Criteri generali in relazione agli aspetti sismici

Di seguito si riportano i criteri generali da rispettare e le condizioni di attuazione di fattibilità per le previsioni edificatorie limitatamente alle aree per cui è stata redatta una cartografia della Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale (ZMPSL) ed effettuata l’individuazione delle differenti situazioni di pericolosità sismica.

Si specifica che, limitatamente alle aree in cui sono presenti fenomeni di instabilità connessi a problematiche geomorfologiche, si rimanda a quanto previsto dalle condizioni di fattibilità geomorfologica (paragrafo 3.2.1) e si sottolinea che le valutazioni relative alla stabilità dei versanti devono necessariamente prendere in considerazione gli aspetti dinamici relativi alla definizione dell’azione sismica.

Per quanto riguarda le condizioni di fattibilità sismica sono individuati, su

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3.6 Elaborati relativi alle indagini per il Regolamento Urbanistico e relative varianti


Relazione

Nella relazione è descritto il processo diagnostico condotto per determinare le diverse condiz

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3.7 Varianti al Regolamento Urbanistico

Per la predisposizione delle varianti si applicano le disposizioni previste per le indagini del regol

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4. Direttive per la formazione dei Piani complessi di intervento e dei Piani attuativi

Le indagini di supporto ai Piani complessi di intervento e ai Piani attuativi sono predisposte nel rispetto delle condizioni di fattibilità contenute nello strumento di piano da cui derivano e nel rispetto del presente regolamento.

Tali piani sono pertanto corredati da una relazione di fattibilit&agra

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5. Varianti ai Piani Regolatori Generali vigenti

Per la predisposizione delle varianti ai piani regolatori vigenti si applicano le disposizioni relati

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Allegato n. 1 alle direttive


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LEGENDA PER LA CARTA DELLE ZONE A MAGGIORE PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE (ZMPSL) SCALA 1: 1.0.000 o di maggior dettaglio(1:5.000 - 1:2.000)


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Allegato n. 2 alle direttive


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ELEMENTI DI PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE CON ASSOCIATO IL GRADO DI PERICOLOSITÀ SISMICA IN RELAZIONE ALLA ZONA SISMICA DI APPARTENENZA DEL TERRITORIO COMUNALE

Tra parentesi si riporta la simbologia che la legenda della carta ZMPSL associata a ciascun elemento



Zone sismiche di riferimento*


Zona 2

Zona 3S

Zona 3

Movimenti franosi attivi (1)

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Allegato n. 1


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Scheda per il deposito presso l’Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio e delle Acque (URTAT) delle indagini geologico -tecniche ai sensi della legge regionale 3.1.2005 n. 1

M1

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Allegato n. 2


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ATTESTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ

M2

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Allegato n. 3


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CERTIFICAZIONE DELL’ADEGUATEZZA

M3

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Allegato n. 4


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CERTIFICAZIONE DELLA ESENZIONE DALLA EFFETTUAZIONE DI NUOVE INDAGINI GEOLOGICO-TECNICHE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 3, COMMA 2, E 5 COMMA 2 DEL REGOLAMENTO DI CUI ALL’ARTICOLO 62, COMMA 5, DELLA L.R. N. 1/2005

M4

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