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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Com.Ass.R. Sardegna 16/09/2005, n. 1729
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TESTO DEL DOCUMENTOCome è noto dal 1° gennaio 2005 sono entrate in vigore tutte le norme contenute nel D.P.R. 327/2001 R regolanti la materia delle espropriazioni, con specifico riguardo alle “infrastrutture lineari energetiche” (L. 239/2004, art. 1, comma 25). Sia l’art. 5 che l’art. 52 ter del citato D.P.R. 327/2001 statuiscono l’operatività delle norme nei riguardi delle regioni fino a quando esse non esercitano la propria potestà legislativa in materia, nel rispetto dei rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione. Sulla base di quanto previsto dallo Statuto Sardo (art. 4) e dall’art. 117 della Costituzione novellato (che si applica anche alle regioni a Statuto Speciale quando dispone in senso più favorevole rispetto ai relativi Statuti), la materia espropriativa rientra nella potestà legislativa concorrente o ripartita. Per quanto riguarda l’esercizio delle funzioni amministrative, l’art. 14 del D.P.R. 480/1975 (norme di attuazione dello Statuto speciale della Sardegna) stabilisce che tutte le competenze dello Stato in materia di dichiarazione di pubblica utilità, di provvedimenti relativi alle espropriazioni per pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza, tutti i provvedimenti di occupazione e tutte le attribuzioni in materia espropriativa, non riguardanti opere a carico dello Stato, sono delegate in Sardegna alla Regione. Tornando alla potestà legislativa concorrente, essa è soggetta, come noto, non solo ai limiti che condizionano l’esercizio della potestà legislativa esclusiva, rappresentati dalla Costituzione, dai vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, dai principi generali dell’ordinamento e dalle norme fondamentali di riforma ec |
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