Sent. C. Cass. civ. 29/01/2010, n. 2063

1. Conf. Cass. 9 gennaio 2009 n. 282; 3 aprile 2007 n. 8355. 1a. (CTU-CTP.1) - Per giurisprudenza costante la consulenza tecnica di parte (C.T.P.) costituisce semplice allegazione difensiva, rispetto alla quale il giudice di regola non è tenuto a motivare il proprio dissenso. Ved. in questi termini Cass. 6 maggio 2002 n. 6432 e Cass. 11 febbraio 2002 n. 1902 (Dissenso del giudice dalla C.T.P. - Motivazione non necessaria); Cass. 21 febbraio 2001 n. 2486 (secondo la quale la regola anzidetta è osservata quando il giudice decide in base a considerazioni incompatibili con le osservazioni del C.T.P. e conformi invece al parere del C.T.U.); Cass. 11 dicembre 2000 n. 15572 (La C.T.P., se non esplicitamente confutata in sentenza, deve implicitamente ritenersi disattesa); Cass. 22 ottobre 1999 n. 11859 (Sul criterio per la determinazione del compenso relativo alla stima di beni fatta da un ingegnere consulente tecnico di parte); Cass. 23 maggio 1998 n. 5151; Cass. 10 gennaio 1995 n. 245 (Ma se la C.T.P. contiene rilievi precisi e circostanziati tali da portare a conclusioni diverse dalla C.T.U. e il giudice ne trascura l’esame, può configurarsi una insufficiente motivazione); Cass. 16 novembre 1993 n. 11290; Cass. 13 gennaio 1990 n. 93 (Le ammissioni del C.T.P. non hanno valore di confessione); Cass. 28 luglio 1989 n. 3527; Cass. 18 dicembre 1987 n. 9441 (Il giudice non è obbligato ad esprimere una valutazione della C.T.P.).