FAST FIND : NR32491

Deliberaz. G.R. Liguria 12/12/2014, n. 1569

Modalità operative per la redazione del Piano di Utilizzo ex D.M. 161/12 nell'ambito dei procedimenti di VIA regionale. Approvazione ai sensi art. 16 della l.r. 38/1998 e s.m. e i..
Scarica il pdf completo
1493749 1861234
[Premessa]



LA GIUNTA REGIONALE


IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
1493749 1861235
Modalità operative per la redazione del Piano di Utilizzo ex D.M. 161/12 nell’ambito dei procedimenti di VIA regionale

Premesse

Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 10 agosto 2012, n. 161 “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo” ha introdotto il Piano di Utilizzo quale documento che definisce le modalità di gestione e utilizzo dei materiali di scavo non smaltiti o recuperati nel campo dei rifiuti.

L’art. 5 del D.M. 161/12 indica la progettazione definitiva come la fase per la presentazione del Piano di Utilizzo, lasciando comunque al Proponente la facoltà di posticipare la trasmissione del documento, purché non oltre i 90 giorni precedenti l’inizio dei lavori.

Nel caso delle opere sottoposte a VIA, l’art. 5 del D.M. 161/12 indica la fase di Valutazione d’Impatto Ambientale come il momento per l’espletamento di quanto richiesto dal decreto stesso.

D’altro canto, la gestione ed il risparmio delle terre e rocce da scavo, il loro riutilizzo in altre opere e impianti sono parte essenziale del quadro progettuale della valutazione d’impatto ambientale e, come tali, sono oggetto di particolare approfondimento nello Studio d’Impatto Ambientale.

Analogamente, la conoscenza della qualità delle matrici suolo e l’eventuale caratterizzazione preventiva dei materiali di scavo sono approfondimenti richiesti nella VIA nel caso in cui siano ipotizzati cambi di destinazione d’uso.

Le norme tecniche approvate con DGR 1660/2012 rinviano al Piano di Utilizzo ex DM 161/2012 nei casi in cui il progetto sottoposto a VIA preveda lo scavo e l’eventuale riutilizzo dei materiali in altre opere o processi industriali.

La documentazione che costituisce il Piano di Utilizzo è sempre particolarmente articolata riguardando aspetti ambientali e progettuali relativi non solo al sito di produzione ma anche ai siti di destinazione.

Al fine di consentire un più agevole e spedito esame della documentazione risulta quindi utile definire a livello di indirizzi operativi la strutturazione documentale del piano, fornendo un indice tipo dei delle relazioni e degli elaborati grafici che lo compongono.

Fatto salvo il rispetto di quanto richiesto dal D.M. 161/2012, il Piano di utilizzo allegato a opere e impianti sottoposti al procedimento di VIA regionale dovrà conformarsi alla struttura che segue.

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.

Dalla redazione

  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Rifiuti

Rifiuti, non rifiuti e sottoprodotti: definizione, classificazione, normativa di riferimento

A cura di:
  • Alfonso Mancini
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Albo nazionale dei gestori ambientali
  • Rifiuti

Albo gestori ambientali, normativa, categorie, iscrizione, responsabile tecnico, modulistica

A cura di:
  • Alfonso Mancini
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Rifiuti
  • Tutela ambientale

Classificazione dei rifiuti in base all'origine e in base alla pericolosità

A cura di:
  • Redazione Legislazione Tecnica
  • Infrastrutture e opere pubbliche
  • Finanza pubblica
  • Provvidenze
  • Mezzogiorno e aree depresse
  • Edilizia scolastica
  • Rifiuti
  • Terremoto Centro Italia 2016
  • Calamità/Terremoti
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Edilizia e immobili
  • Strade, ferrovie, aeroporti e porti
  • Protezione civile

Il D.L. 91/2017 comma per comma

Analisi sintetica delle disposizioni rilevanti del settore tecnico contenute nel D.L. 20/06/2017, n. 91 (c.d. “DL Mezzogiorno” convertito con modificazioni dalla L. 03/08/2017, n. 123), con rinvio ad approfondimenti sulle novità di maggiore rilievo.
A cura di:
  • Emanuela Greco
  • Rifiuti
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali

Disciplina delle terre e rocce da scavo: sintesi operativa dopo il D.P.R. 120/2017

DEFINIZIONE E CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA Definizione di “terre e rocce da scavo”; Categorie di terre e rocce da scavo; Materiali provenienti da demolizioni; Immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotte - SUOLO ESCAVATO ALLO STATO NATURALE UTILIZZATO IN SITU Riutilizzo in situ del suolo escavato naturale; Suolo naturale nel quale siano presenti “materiali di riporto”; Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo per opere sottoposte a VIA - CONDIZIONI PER QUALIFICARE LE TERRE E ROCCE DA SCAVO COME “SOTTOPRODOTTI” Condizioni comuni a tutti i cantieri; Terre e rocce da scavo nelle quali siano presenti “materiali di riporto”; Onere di attestazione del corretto avvenuto utilizzo; Cantieri con oltre 6.000 mc di scavo per opere soggette a VIA o AIA; Cantieri con meno di 6.000 mc di scavo per opere non soggette a VIA o AIA; Cantieri con oltre 6.000 mc di scavo per opere non soggette a VIA o AIA; Trasporto delle terre e rocce qualificate sottoprodotti - TERRE E ROCCE DA SCAVO QUALIFICABILI COME “RIFIUTI”; Condizioni al cui verificarsi le terre e rocce da scavo sono qualificate “rifiuti”; Deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo qualificate rifiuti - TERRE E ROCCE DA SCAVO IN SITI CONTAMINATI Attività di scavo in siti oggetto di bonifica; Piano dettagliato e campionamento del suolo; Piano operativo; Utilizzo delle terre e rocce scavate nel sito; Presenza di “materiali di riporto” - ATTUAZIONE E LINEE GUIDA.
A cura di:
  • Redazione Legislazione Tecnica