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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
D. Min. Interno 31/08/2006
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D. Min. Interno 31/08/2006
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PremessaIL MINISTRO DELL'INTERNO Visto il decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, recante riassetto delle disposizioni relative alle funzioni |
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Art. 1. - Scopo e campo di applicazione1. Il presente decreto ha per scopo l'emanazione di disposizioni di prevenzione incendi per la proget |
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Art. 2. - Obiettivi1. Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni, gli |
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Art. 3. - Disposizioni tecniche1. Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui all'art. 2, è approvata la regola tecnica |
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Art. 4. - Ubicazione1. Gli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione non possono sorgere: a) nella zona territoriale omogenea totalmente edificata, individuata come zona A nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione, ai sensi dell'art. 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 e, nei comuni sprovvisti dei predetti strumenti urbanistici, all'intern |
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Art. 5. - Commercializzazione CE1. I prodotti provenienti da uno degli Stati membri dell'Unione europea o dalla Turchia, ovvero da un |
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Art. 6. - Disposizioni complementari e finaliIl presente decreto entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione |
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ALLEGATO - REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI IDROGENO PER AUTOTRAZIONE. |
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Titolo I - DISPOSIZIONI GENERALI |
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1.1. Termini, definizioni e tolleranze dimensionali.Per i termini, le definizioni e le tolleranze dimensionali si rimanda a quanto stabilito con decreto ministeriale 30 novembre 1983 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 339 del 12 dicembre 1983). Inoltre, ai fini della presente regola tecnica, si definisce: - idrogeno gassoso: idrogeno che è stato prodotto in forma gassosa con grado di purezza caratterizzato da una frazione molare minima del 98%. La relativa produzione può avvenire con diverse modalità (processi petrolchimici, termochimici, elettrolitici, biologici, ecc.); |
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1.2. Elementi costitutivi.I vari elementi che costituiscono l'impianto di distribuzione devono avere le caratteristiche, i dispositivi di sicurezza e le apparecchiature di cui al successivo titolo II. 1.2.1. Impianti alimentati da condotta esterna o da impianto di produzione in sito. La condotta di alimentazione degli impianti può provenire da una rete di distribuzione o essere direttamente collegata all'impianto di produzione in sito. Gli impianti di questo genere sono costituiti da: a) |
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1.3. Gradi di sicurezza.Agli elementi costituenti l'impianto, elencati al punto 1.2.1, lettere a), b), d), e), g), nonchè al punto 1.2.2 lettere a), b), d), possono essere conferite caratteristiche di sicurezza |
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Titolo II - MODALITÀ COSTRUTTIVE |
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2.1. Generalità.Per la realizzazione dei manufatti di cui al punto 1.3 è consentito l'impiego di elementi prefabbricati, a condizione che siano soddisfatti, oltre a quanto prescritto dal decreto ministeriale 3 dicembre 1987 |
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2.2. Recinzione.Le aree su cui sorgono gli elementi pericolosi dell'impianto di cui al punto 1.2.3., fatta eccezione per gli apparecchi di distribuzione automatici, devono essere recintate. |
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2.3. Impianto di produzione in sito.L'impianto per la produzione in sito dell'idrogeno, laddove previsto, deve essere oggetto di specifica valuta |
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2.4. Cabina di riduzione con dispositivo di misura.La cabina, con sicurezza sia di 1° che di 2° grado, può avere uno o due dei quattro lati completamente aperti a condizione che tali aperture non siano rivolte verso zone ove è prevista o consentita la presenza di persone estranee all'impianto e/o di parti vulnerabili dell'impianto e delle relative pertinenze. Gli eventuali apparecchi di riscaldamento a fiamma libera di impianti di riduzione e regolazione della pressione devono risultare separati dal locale degli apparecchi di riduzione e di misura del gas a mezzo di strutture di resistenza al fuoco non inferiore a REI 120, al fine di evitare la propagazione dell'incendio. Qualora non necessiti la riduzione d |
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2.5. Locale compressori.Il locale compressori, con sicurezza sia di 1° che di 2° grado, può avere uno o due dei quattro lati completamente aperti a condizione che tali aperture non siano rivolte verso zone ove è prevista o consentita la presenza di persone estranee all'i |
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2.6. Locale recipienti di accumulo.Il locale recipienti di accumulo può avere uno o due dei quattro lati completamente aperti a condizione che tali aperture non siano rivolte verso zone ove è prevista o consentita la presenza di persone estranee all'impianto e/o di parti vulnerabili dell'impianto e delle relative pertinenze. Deve essere realizzato con sicurezza di 1° grado, con muri in calc |
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2.7. Box per i carri bombolai.Sono box impiegati per alloggiare i carri bombolai presso gli impianti alimentati con questi mezzi, o per l'alimentazione di emergenza di impianti alimentati da condotta nel caso di temporanee interruzioni del flusso di idrogeno. Le aperture dei box non devono essere rivolte verso zone ove è prevista o consentita la presenza di persone estranee all'impianto e/o di parti vulnerabili dell'impianto e delle relative pertinenze. a) Sicurezza |
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2.8. Impianto gas.È l'Impianto costituito dall'insieme di tubazioni, valvole di intercettazione, di scarico e di sicurezza, nonchè di apparecchiature che compongono la rete di alimentazione, compressione, smorzamento, accumulo, distribuzione del gas e sistema di emergenza. I materiali impiegati devono rispondere ai requisiti di cui al punto 4 dell'allegato I al decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93 «Attuazione della direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione». Le pressioni di progetto dell'impianto devono essere almeno del 10% superiori alle massime pressioni nominali di esercizio e, in ogni caso, non inferiori alle pressioni di intervento delle valvole di sicurezza. La sovrappressione nella linea di alimentazione della pistola di erogazione gas non deve essere superiore all'1% della pressione di erogazione, con pulsazioni della pressione non superiori al 4%. Le macchine installate debbono essere conformi alle vigenti norme. 2.8.1. Dispositivo di misura. Quando non esiste riduzione di pressione, il dispositivo di misura può essere installato all'aperto, con adeguata protezione dagli agenti atmosferici. La distanza di protezione tra il dispositivo di misura e la recinzione deve essere non inferiore a 3 m. 2.8.2. Tubazioni rigide. Le installazioni dal punto di consegna del gas fino alla rete di adduzione ai compressori devono essere progettate, costruite e collaudate secondo le disposizioni di cui al decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93 «Attuazione della |
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2.9. Sistema di emergenza.Sistema comandato da pulsanti di sicurezza, con riarmo manuale, collocati in prossimità del locale compressori, della zona rifornimento veicoli e d |
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2.10. Impianti elettrici, di terra e di protezione delle scariche atmosferiche.L'impianto di distribuzione di idrogeno deve essere dotato di impianti elettrici, di terra e di protezione dalle scariche elettriche atm |
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2.11. Protezione antincendio.In prossimità di ogni elemento pericoloso dell'impianto deve essere posizionato almeno un estintore portatile di capacità estinguente non inferiore a 21A, 113BC e carica nominale non inferiore a 6 kg |
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2.12. Sistemi di rilevazione.Tutti gli elementi pericolosi dell'impianto devono essere sorvegliati mediante l'installazione di un |
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Titolo III - DISTANZE DI SICUREZZA |
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3.1. Entità delle distanze di sicurezza.In relazione al grado di sicurezza con cui gli elementi sono realizzati, devono essere rispettate le seguenti distanze di sicurezza, fatto salvo quanto disposto per gli impianti misti al successivo Titolo VI. Per gli impianti nei quali viene adottata unapressione di erogazione superiore a 220 bar e comunque non superiore a 350 bar, le distanze di sicurezza stabilite dal presente Titolo devono essere aumentate del 50%. A) Elementi con sicurezza di 1° grado
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Titolo IV - NORME DI ESERCIZIO |
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4.1. Generalità.Nell'esercizio degli impianti fissi di distribuzione stradale di idrogeno per autotrazione devono essere osservati, oltre agli obblighi di cui all'art. 5, commi 1 e 2, del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, e alle disposizioni riportate nel decreto ministeriale 10 marzo 1998, le prescrizioni specificate nei punti seguenti. |
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4.2. Operazione di erogazione.Durante le operazioni di erogazione e di normale esercizio dell'impianto il personale addetto deve osservare e far osservare le seguenti prescrizioni: |
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4.3. Prescrizioni generali di emergenza.Il personale addetto all'impianto deve: |
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4.4. Documenti tecnici.Presso l'impianto devono essere disponibili i seguenti documenti: |
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4.5. Segnaletica di sicurezza.Devono essere osservate le disposizioni sulla segnaletica di sicurezza di cui al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 493 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre 1996). Ino |
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4.6. Chiamata di soccorso.I servizi di soccorso (Vigili del fuoco, servizio di assistenza tecnica, ecc.) devono poter essere av |
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Titolo V - IMPIANTI PER IL RIFORNIMENTO DI FLOTTE AZIENDALI |
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5.1. Premessa.Gli impianti regolamentati al presente titolo sono destinati unicamente al rifornimento di flotte azi |
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5.2. Caratteristiche costruttive.Gli elementi costituenti gli impianti di rifornimento di flotte aziendali devono essere realizzati es |
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5.3. Recinzione.Se l'impianto è ubicato all'interno di una struttura aziendale la cui recinzione è real |
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5.4. Distanze di sicurezza.5.4.1. Distanze di protezione. Devono essere rispettate le distanze di protezione indicate al punto 3.1. |
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5.5. Prescrizioni di sicurezza.Gli apparecchi di distribuzione devono essere dotati di giunto antistrappo sulla manichetta di carico |
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Titolo VI - IMPIANTI MISTI DI DISTRIBUZIONE STRADALE PER AUTOTRAZIONEÈ consentita la costruzione di impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione installati nell'ambito di stazioni di distribuzione stradale di altri carburanti, a condizione che siano rispettate le seguenti distanze di sicurezza: a) tra gli elementi pericolosi dell'impianto di distribuzione di idrogeno per autotrazione di cui al punto 1.2.3 ed i serbatoi di benzina e gas |
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