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Lett. Circ. Min. Interno 21/03/2013, n. 3819

Guida tecnica ed atti di indirizzo per la redazione dei progetti di prevenzione incendi relativi ad impianti di alimentazione di gas naturale liquefatto (GNL) con serbatoio criogenico fuori terra a servizio di stazioni di rifornimento di gas naturale compresso (GNC) per autotrazione.
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Premessa

 

I distributori di carburanti, di ogni tipo, sono sottoposti alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi da parte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco in quanto compresi nella voce 13 dell'allegato I al D.P.R. 151/2011: «Impianti fissi di distribuzione carburanti per l'autotrazione, la nautica e l'aeronautica; contenitori-distributori rimovibili di carburanti liquidi» (sono le ex voci 7 e 18 dell'elenco delle attività soggette ai controlli VVF di cui all'abrogato decreto ministeriale 16/02/1982).

Per ciò che riguarda gli impianti tradizionali, fin dal 31/07/1934, il decreto che riguardava le norme di sicurezza «per la fabbricazione, la detenzione, e il trasporto degli oli minerali» contemplava anche gli aspetti della distribuzione per i fini di autotrazione, ma in modo non esaustivo. I dettagli sono arrivati dopo con le specifiche di questo Ministero, in particolare la n. 10 del 1969, seguita subito dopo dalla no 54 del luglio del 1970. Queste fornivano le indicazioni necessarie per progettare e realizzare correttamente un impianto di distribuzione di carburante. Con disposizioni successive seguiva l'evoluzione della materia: nel 1973 la realizzazione degli impianti, con funzionamento a gettoni o a moneta; nel 2002 la realizzazione di distributori mobili per aziende agricole. Sempre nel 2002

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ALLEGATO 1 - SCHEMA IMPIANTO ALIMENTAZIONE GNL

 

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ALLEGATO 2 - GUIDA TECNICA ED ATTI DI INDIRIZZO PER LA REDAZIONE DEI PROGETTI DI PREVENZIONE INCENDI RELATIVI AD IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE DI GAS NATURALE LIQUEFATTO (GNL) CON SERBATOIO CRIOGENICO FUORI TERRA A SERVIZIO DI STAZIONI DI RIFORNIMENTO DI GAS NATURALE COMPRESSO (GNC) PER AUTOTRAZIONE

TITOLO I - INFORMAZIONI

1. Informazioni relative al GNL

1.1 Il prodotto

Si premette che le presenti informazioni sono tratte dalla norma europea UNI EN 1160 (Installazioni ed equipaggiamenti per il gas naturale liquefatto Caratteristiche generali del gas naturale liquefatto).

Il gas naturale liquefatto (GNL) è un fluido allo stato liquido, composto principalmente da metano, può anche contenere minime quantità di etano, propano, azoto o altri componenti abitualmente presenti.

I potenziali pericoli derivanti dalla manipolazione del GNL sono essenzialmente legati alle tre proprietà principali:

1. il GNL è estremamente freddo: alla pressione atmosferica ed in funzione della composizione il punto di ebollizione del GNL è di circa –160 °C. A questa temperatura il vapore è più denso dell’aria.

2. Quantità molto piccole di liquido producono grandi volumi di gas: da un volume di liquido se ne generano 600 di gas.

3. il GNL è infiammabile in percentuale dal 5% al 15% miscelato in aria.

La composizione del GNL comprende una quantità di metano sempre superiore al 75%.

La massa volumica è in genere compresa fra 430 e 470 Kg/m3, in dipendenza anche della temperatura.

 

1.2 Il GNL nell’ambiente

Quando il GNL è disperso al suolo, dopo un periodo di intensa ebollizione iniziale, la velocità di evaporazione decresce rapidamente per stabilizzarsi ad un valore costante determinato dalle caratteristiche termiche del suolo e dagli apporti di calore provenienti dall’ambiente esterno.

Inizialmente il gas prodotto per evaporazione risulta a temperatura praticamente identica a quella del GNL ed è più denso dell’aria ambiente a causa della bassa temperatura. Questo gas inizialmente si presenta come uno strato che lambisce il suolo limitrofo, successivamente riceve calore dall’ambiente circostante.

Una volta che la temperatura raggiunge –113 °C per il metano puro o –80 °C per il GNL (in funzione della composizione) il vapore inizia ad essere più leggero dell’aria e tende a disperdersi verso l’alto.

In seguito a fuoriuscite si formano nuvole di nebbia per condensazione del vapore acqueo nell’atmosfera.

Quando la nebbia è visibile costituisce un utile indicatore degli spazi occupati dal gas evaporato e la nuvola rappresenta un’indicazione cautelativa dell’estensione della miscela infiammabile gas naturale-aria.

In caso di perdita da un contenitore in pressione o tubazioni il GNL fuoriesce sotto forma di getto nell’atmosfera espandendosi ed evaporando allo stesso tempo. Questo fenomeno si accompagna ad un’intima miscelazione con l’aria: una gran parte del GNL è contenuta nella nuvola gassosa inizialmente sotto forma di aerosol, in seguito l’aerosol vaporizza continuando a mescolarsi con l’aria.

 

1.3 Effetti fisici

Sono possibili gli effetti fisici richiamati nella norma UNI EN 1160/98 e nel seguito riportati.

 

1.3.1 Rollover

Il termine «rollover» si riferisce ad un fenomeno per il quale grandi quantità di gas possono essere emesse da un serbatoio di GNL in breve tempo. Ciò potrebbe causare sovrapressione nel serbatoio a meno di prevenire il fenomeno, o di considerarlo in fase di progetto.

È possibile che nei serbatoi di stoccaggio del GNL si formino due strati, o celle, stabilmente stratificati, generalmente come risultato di una miscelazione non adeguata di GNL fresco con un fondo di massa volumica differente. All'interno delle celle la massa volumica del liquido è uniforme, ma la cella inferiore è composta di liquido avente massa volumica maggiore di quello della cella superiore.

Successivamente, a causa dell'ingresso di calore nel serbatoio, del trasferimento di calore e di massa tra le celle e dell'evaporazione sulla superficie del liquido, le celle equilibrano la loro densità e alla fine si miscelano. Questa miscelazione spontanea viene chiamata rollover, e se, come spesso avviene, il liquido nella cella inferiore è diventato surriscaldato rispetto alla pressione della zona vapore del serbatoio, il rollover è accompagnato da un aumento nella formazione di vapore.

Talvolta, l'aumento è rapido e notevole. In pochi istanti l'aumento di pressione nel serbatoio è sufficiente a far aprire le valvole di sicurezza.

Una prima ipotesi considerava che, nel caso in cui la densità dello strato superiore avesse superato quella dello strato inferiore, sarebbe avvenuta un'inversione, da cui il termine rollover. Ricerche più recenti mostrano che non è questo il caso, e che, come descritto sopra, avviene una rapida miscelazione.

I potenziali incidenti da rollover sono generalmente preceduti da un periodo in cui la velocità di produzione del gas di evaporazione è significativamente più bassa del normale.

Le velocità di evaporazione dovrebbero essere quindi attentamente sorvegliate, per assicurare che il liquido non stia immagazzinando calore.

Se vi è il sospetto di ciò, si dovrebbe tentare di far circolare il liquido, per favorire la miscelazione.

Il rollover può essere evitato gestendo bene lo stoccaggio. I GNL provenienti da fonti diverse e aventi differenti composizioni, dovrebbero preferibilmente essere stoccati in serbatoi separati. Se ciò non è possibile in pratica, dovrebbe essere assicurata una buona miscelazione durante il riempimento del serbatoio.

Un elevato contenuto di azoto nel GNL, prodotto negli impianti per la copertura delle punte di consumo, può anch'esso causare un rollover poco dopo il termine del riempimento del serbatoio.

Occorre comunque evidenziare che il fenomeno del rollover interessa serbatoi con capacità superiore ai 30.000 galloni corrispondenti a 113.000 litri (Fonte: Drake 1973 Idaho National Engineering Laboratory Quality Risk Assessment for an LNG Refuelling Station and Review of Relevant Safety Issues).

 

1.3.2 RPT

Quando due liquidi a temperatura differente vengono a contatto, possono generarsi reazioni esplosive in determinate circostanze. Questo fenomeno, chiamato transizione rapida di fase (RPT), può verificarsi quando vengono a contatto il GNL e l'acqua. Sebbene non si verifichi combustione, questo fenomeno manifesta tutte le altre caratteristiche tipiche di un'esplosione.

Le transizioni rapide di fase (RPT) derivanti dal versamento di GNL su acqua, sono state rare e con conseguenze limitate.

 

1.3.3 BLEVE

Qualsiasi liquido al suo punto di ebollizione o ad esso prossimo e al di sopra di una certa pressione, evapora in modo estremamente rapido se rilasciato improvvisamente, in seguito alla rottura del circuito in pressione. Questo violento fenomeno di espansione è noto per aver provocato il lancio di intere sezioni di recipienti rotti a parecchie centinaia di metri.

Esso è noto come esplosione per espansione di vapori di un liquido in ebollizione (BLEVE).

È altamente improbabile che una BLEVE avvenga in un'installazione di GNL, o perché il GNL è immagazzinato in un serbatoio che subisce una rottura a bassa pressione (e in cui la velocità di formazione del vapore è bassa, o perché esso viene immagazzinato e trasferito in contenitori e tubazioni in pressione, coibentati, che sono quindi protetti contro l'incendio.

 

2. Campo di applicazione

La presente guida tecnica si applica agli impianti di alimentazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL) con serbatoio fuori terra, a servizio di stazioni di rifornimento di Gas Naturale Compresso (GNC) per autotrazione.

Detti impianti sono definiti anche come «Impianti LGNC». Per la parte di impianto relativa al GNC si rimanda alle specifiche norme vigenti in materia.

 

3. Obiettivi

1. Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di garantire le esigenze di sicurezza per la salvaguardia delle persone e la tutela dei beni contro i rischi di incendio, gli impianti di cui al punto 2 possono essere realizzati e gestiti secondo la presente guida tecnica, in modo da garantire i seguenti obiettivi:

a) minimizzare le cause di rilascio accidentale di gas nonché di incendio e di esplosione;

b) limitare, in caso di evento incidentale, danni alle persone;

c) limitare, in caso di evento incidentale, danni ad edifici o a locali contigui all'impianto;

d) ridurre per quanto possibile la frequenza delle operazioni di riempimento dei serbatoi fissi;

e) permettere ai soccorritori di operare in condizioni di sicurezza.

 

4. Disposizioni tecniche e loro applicazione

Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui al punto 3 la guida tecnica di prevenzione incendi si applica agli impianti di nuova realizzazione nonché a quelli in regola con la normativa antincendio nel caso si vogliano apportare modifiche che comportino un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio, nonché nei seguenti casi:

a) potenziamento dell’impianto, ovvero aumento della capacità di stoccaggio dei serbatoi;

b) ristrutturazione dell’impianto, ovvero insieme sistematico di opere che riguardano l’intero impianto di alimentazione o lavori che prevedono la sostituzione dei serbatoi, o interventi da realizzare sugli elementi pericolosi di cui al successivo titolo III punto 3.

 

5. Ubicazione dell’impianto

1. Gli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione non possono sorgere:

a) nella zona territoriale omogenea totalmente edificata, individuata come zona A nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione ai sensi dell'articolo 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, e nei comuni sprovvisti dei predetti strumenti urbanistici, all'interno del perimetro del centro abitato, delimitato a norma dell'articolo 17 della legge 6 agosto 1967, n° 765, quando, nell'uno e nell'altro caso, la densità della edificazione esistente, nel raggio di duecento metri dal perimetro degli elementi pericolosi dell'impianto, come definiti al titolo III punto 2 della presente guida tecnica, e dall'area di sosta dell'autocisterna, risulti superiore a tre metri cubi per metro quadrato;

b) nelle zone di completamento e di espansione dell'aggregato urbano indicate nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione, nelle quali sia previsto un indice di edificabilità superiore a 3 tre metri cubi per metro quadrato;

c) nelle aree, ovunque ubicate, destinate a verde pubblico.

2. Sono fatti salvi tutti gli ulteriori vincoli o limitazioni all'installazione dell'impianto derivanti dal rispetto di regolamenti, concessioni, licenze, disposizioni o atti comunque denominati, emanati dalle altre Autorità competenti.

3. La rispondenza dell'area prescelta per l'installazione dell'impianto alle caratteristiche urbanistiche della zona, deve essere attestata dal sindaco o comprovata da asseverazione a firma di tecnico abilitato, competente per la sottoscrizione del progetto dell'impianto medesimo.

 

6. Commercializzazione CE

1. Possono essere impiegati nel campo di applicazione della presente guida tecnica prodotti regolamentati dalle disposizioni comunitarie applicabili ed a queste conformi.

2. Gli estintori portatili, gli estintori carrellati, i liquidi schiumogeni, i prodotti per i quali è richiesto il requisito di reazione al fuoco diversi da quelli di cui al comma precedente, gli elementi di chiusura per i quali è richiesto il requisito di resistenza al fuoco, disciplinati in Italia da apposite disposizioni nazionali, già sottoposte con esito positivo alla procedura di informazione di cui alla direttiva 98/34/CE, come

modificata dalla direttiva 98/48/CE, che prevedono apposita omologazione per la commercializzazione sul territorio italiano e, a tale fine, il mutuo riconoscimento, sono impiegabili nel campo di applicazione della presente guida tecnica se conformi alle suddette disposizioni.

3. Le tipologie di prodotti non contemplati dai commi 1 e 2, purché legalmente fabbricati o commercializzati in uno degli Stati membri dell'Unione europea o in Turchia, in virtù di specifici accordi internazionali stipulati con l'Unione europea, ovvero legalmente fabbricati in uno degli Stati firmatari dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell'accordo sullo spazio economico europeo (SEE), per l'impiego nelle stesse condizioni che permettono di garantire un livello di protezione, ai fini della sicurezza antincendio, equivalente a quello prescritto dalla presente guida tecnica, possono essere impiegati nel campo di applicazione della guida stessa.

 

TITOLO II - GENERALIT

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