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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Deliberaz. G.R. Veneto 20/05/2022, n. 581
Deliberaz. G.R. Veneto 20/05/2022, n. 581
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Testo del documentoLa crisi internazionale attualmente in corso, derivante dagli accadimenti in atto nel territorio dell'Ucraina ha imposto all'attenzione dell'Unione Europea, e quindi degli Stati membri, la necessità di adottare delle misure di tutela della salute pubblica e dell'ambiente correlate a scenari di incidente rilevante di natura radiologica e nucleare. Con recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 marzo 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 112 del 14 maggio 2022, redatto in ottemperanza a quanto disposto dall'art. 182 del D.Lgs. 101/2020, è stato adottato il "Piano Nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari", di seguito Piano. Il Piano individua e disciplina le misure necessarie a fronteggiare le conseguenze di incidenti in impianti nucleari di potenza ubicati "oltre frontiera", ossia impianti prossimi al confine nazionale, in Europa e in paesi extraeuropei, tali da richiedere azioni d'intervento a livello nazionale e che non rientrino tra i presupposti per l'attivazione delle misure di Difesa Civile, di competenza del Ministero dell'Interno. Il Piano definisce le procedure operative per la gestione del flusso delle informazioni tra i diversi soggetti coinvolti, l'attivazione e il coordinamento delle principali componenti del Servizio Nazionale della Protezione Civile (SNPC), e descrive il modello organizzativo per la gestione dell'emergenza, con l'indicazione degli interventi prioritari da disporre, a livello nazionale, ai fini della massima riduzione degli effetti indotti sulla popolazione e sull'ambiente. I presupposti tecnici di riferimento per gli scenari di evento incidentale transfrontaliero sono stati predisposti dall'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN). Tale Piano suddivide le misure da mettere in atto nel caso si verifichino le due tipologie di casi sotto riportate: - Incidente a un impianto posto entro 200 km dai confini nazionali: incidente che potrebbe imporre, se classificato "grave", la predisposizione di misure dirette ed indirette. - Incidente ad un impianto posto in un Paese posto oltre 200 km dai confini nazionali: incidente che potrebbe imporre, se classificato "grave", la predisposizione di misure indirette. Una parte del Piano è dedicata all'analisi dei potenziali impatti per incidente degli impianti nucleari posti entro i 200 km dai confini nazionali che sono la Centrale di Krško (Slovenia), la Centrale di St. Alban (Francia) e l'impianto svizzero di Goesgen. La Centrale di Krško (Slovenia) è attualmente oggetto di Procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale Transfrontaliera, relativamente all'est |
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Allegato A - Protocollo operativo per il monitoraggio dell'acqua destinata al consumo umano in caso di emergenza radiologica o nucleare
Indice - Campo di applicazione - Attivazione del protocollo - Coordinamento regionale - Fonti di approvvigionamento idro-potabili suscettibili di contaminazione - Piano di campionamento - Procedura di campionamento - Laboratori coinvolti e flussi dei campioni - Registrazione dati analisi - Restituzione dei risultati
Campo di applicazione Il presente protocollo si applica nel caso di emergenza radiologica o nucleare con possibile interessamento del territorio della Regione del Veneto.
Attivazione del protocollo Il presente protocollo si attiva nel caso in cui sia dichiarata (da parte del Dipartimento della Protezione Civile nazionale) la fase di allarme e venga data indicazione al monitoraggio dell’acqua destinata al consumo umano.
Coordinamento regionale Le attività di cui al presente protocollo vengono coordinate dal gruppo regionale composto da: - Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria (coordinatore) - Direzione Ambiente e Transizione Ecologica - U.O. Servizio Idrico Integrato e Tutela delle Acque - ARPAV (ATG - Area Tecnica Gestionale) - Aziende ULSS interessate (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) - Enti Gestori del Servizio Idrico Integrato interessati
Fonti di approvvigionamento idro-potabili suscettibili di contaminazione In caso di transito di una nube radioattiva sul territorio della Regione con deposizione di radionuclidi, le fonti idro-potabili più esposte alla contaminazione sono le acque superficiali e secondariamente le sorgenti se le opere di captazione non hanno l'impermeabilizzazione per l'allontanamento delle acque superficiali o nel caso le sorgenti abbiano una risposta idraulica molto veloce. Ciascun Ente Gestore del Servizio Idrico integrato mantiene aggiornato un elenco delle captazioni idropotabili da acque superficiali e da sorgenti con le caratteristiche suindicate che alimentano le proprie reti di distribuzione, individuando altresì alcuni punti rappresentativi da sottoporre a campionamento in caso di emergenza. L’elenco complessivo a livello regionale, risultante dall’aggregazione dei dati trasmessi dagli Enti Gestori, è disponibile presso la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria e la Direzione Ambiente e Transizione Ecologica - U.O. Servizio Idrico Integrato e Tutela delle Acque. È compito di ciascun Ente Gestore comunicare tempestivamente alla Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria e alla Direzione Ambiente e Transizione Ecologica - U.O. Servizio Idrico Integrato e Tutela delle Acque ogni eventuale aggiornamento dei dati riguardanti le captazioni idro-potabili di propria competenza.
Piano di campionamento Il Piano di campionamento viene definito sulla base delle indicazioni fornite dal Dipartimento Protezione Civile, da ISIN (Ispettorato Nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) e da ARPAV, che individuano l’area del territorio regionale interessata dalle ricadute radioattive nella quale effettuare il campionamento dell’acqua destinata al consumo umano. All’interno della suddetta area, vengono indiv |
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