Sent. C. Stato 11/01/1993, n. 12

1. L'art. unico, 2° c., L. 3 novembre 1952 n.1902, nella parte in cui attribuisce alla Regione il potere di Riordinare la sospensione dei lavori di trasformazione delle proprietà private che siano tali da compromettere o rendere più onerosa l'attuazione del piano», disciplina una misura di salvaguardia facoltativa e di carattere straordinario, in quanto concerne i «lavori di trasformazione di proprietà private» oggetto di un già rilasciato provvedimento favorevole, non la soprassessoria sulla domanda di concessione, prevista al primo comma della citata norma. 2. Il secondo comma dell'art. unico L. 3 novembre 1952 n. 1902, che attribuisce alla Regione il potere di ordinare la sospensione dei lavori quale misura di salvaguardia, non può considerarsi abrogato per incompatibilità dall'art. 4 L. 28 gennaio 1977 n. 10, poiché l'attribuzione del potere in esame alla Regione è del tutto compatibile con la disposta preclusione all'esercizio di nuove valutazioni discrezionali comunali dopo il rilascio della concessione. 3. E' manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, per contrasto con l'art. 42 Cost., dell'art. unico, 2° c., L. 3 novembre 1952 n. 1902, nella parte in cui attribuisce alla Regione il potere di ordinare la sospensione di lavori edilizi quale misura di salvaguardia.