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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Difformità, variazioni e varianti a procedimenti e titoli abilitativi edilizi
- Dino de Paolis
Difformità, variazioni e varianti a procedimenti e titoli abilitativi edilizi
PREMESSA - INTERVENTI IN DIFFORMITà DAL TITOLO EDILIZIOBisogna distinguere - anche sulla base della terminologia utilizzata nel Testo unico edilizia di cui al D.P.R. 380/2001 - tra: • “variazioni”, da intendersi come interventi (con varia gradazione) realizzati difformemente (quindi anche “difformità”) da un procedimento edilizio attivato; |
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VARIAZIONI E DIFFORMITà DAL TITOLO EDILIZIO |
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Il concetto di difformità totaleSecondo l’art. 31 del D.P.R. 380/2001, comma 1, si ha “difformità totale” dal permesso di costruire quando sia realizzato un organismo edilizio integralmente diverso: |
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Le variazioni essenziali |
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Parametri per la definizione delle variazioni essenzialiLe “variazioni essenziali” costituiscono modificazioni quali-quantitative rilevanti rispetto al progetto originario, tali da risultare incompatibili rispetto ai parametri indicati dall’art. 32 del D.P.R. 380/2001 N4. Si ricorda infatti che ai sensi dell’art. 32 del D.P.R. 380/2001 - fermi restando i principi di base sopra illustrati - le Regioni stabiliscono quali siano le variazioni essenziali al progetto approvato, tenuto conto che l’essenzialità ricorre esclusivamente quando si verifica una o più delle condizioni indicate al comma 1 del medesi |
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Variazioni essenziali su immobili vincolatiGli interventi che rientrano nel perimetro delle “variazioni essenziali”, se eseguiti su immobili vincolati, sono da considerarsi in totale difformità dal permesso (comma 3, art. 32 del D.P.R. 380/2001). Nell’art. 32 del D.P.R. 380/2001 - che come detto reca i criteri per la determinazione delle variazioni essenziali - è stato invece abrogato (ad opera del comma 1, |
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Il concetto di difformità parzialeLa nozione di “difformità parziale” presuppone che un determinato intervento costruttivo - pur se contemplato dal titolo autorizzatorio rilasciato dall’autorità amministrativa - venga realizzato secondo modalità diverse da quelle previste e autorizzate a livello progettuale, quando le modificazioni incidano su elementi particolari e non essenziali della costruzione e si concretizzino in divergenze qualitativ |
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LE VARIANTI IN CORSO D’OPERA AI TITOLI ABILITATIVI |
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Tipologie di varianti e procedimento autorizzatorioStrettamente connessa alla casistica delle variazioni non assentite, oggetto di trattazione nei paragrafi precedenti, risulta quella delle “varianti in corso d’opera” ai procedimenti finalizzati all’acquisizione di titoli abilitativi. Distinguere tra le diverse entità di varianti risulta essenziale anche per ricondurre la relativa disciplina da rispettare al momento di avvio dell’originario procedimento edilizio, oppure al momento della presentazione della variante stessa. In mancanza di specifici dettagli forniti dal Testo unico, è possibile comunque distinguere le seguen |
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Criteri pratici per la distinzioneQuestioni piuttosto delicate si pongono se si tratta di stabilire se modifiche significative al progetto originario possano qualificarsi come “varianti”, sia pure di rilievo ma comunque comprese nel campo di applicazione della SCIA oppure veri e propri “nuovi progetti”, tali da rendere necessario un nuovo permesso. La giurisprudenza ha infatti sottolineato che per assentire un manufatto completamente diverso da quello indicato nel progetto originario non può procedersi per “varianti”, bensì è necessario dotarsi di un nuovo permesso di costruire N10. È stato anche precisato che gli elementi da pre |
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Varianti che rientrano nell’edilizia liberaEsistono infine variazioni al progetto di per sé comprese nell’alveo dell’edilizia libera, che, se eseguite autonomamente, potrebbero o meno prevedere una comunicazione d’inizio lavori, come ad esempio la diversa collocazione di una tramezzatura interna. Le diposizioni sulle varianti sono state dettate prima dell’estensione del campo di appli |
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Varianti a procedimenti avviati tramite CILA o SCIA ordinariaPer la CILA, la normativa di cui all’art. 6-bis del D.P.R. 380/2001 non prevede la fattispecie della variante, né in corso d’opera né a fine lavori N12. Pertanto, nel momento in cui si debbono aggiungere/eliminare lavorazioni è teoricamente possibile solamente presentare (prima dell’avvio dei lavori “in v |
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Riepilogo dei regimi amministrativi per le varianti in corso d’operaSi fornisce nella seguente tabella un riepilogo dei regimi amministrativi per le varianti in corso d’opera “codificati” dalla normativa, come , rinviando anche alla consultazione dell’Allegato del D. Leg.vo 222/2016, Sezione II - Edilizia, punti 9 35, 36 37 e 38. Regime edilizio delle varianti in corso d’opera a permessi di costruire
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