Bollettino di Legislazione Tecnica UE n. 1/2015

Il provvedimento definisce:

• (Allegato I) i requisiti del "buono stato ambientale" delle acque marine, di cui all’art. 9, comma 3, del D. Leg.vo 190/2010;
• (Allegato II) i "traguardi ambientali", al fine di conseguire il buono stato ambientale delle acque marine, di cui all’art. 10, comma 1, del D. Leg.vo 190/2010.

La decisione istituisce e regolamenta il meccanismo unionale di protezione civile, con l’obiettivo di garantire in primo luogo la protezione delle persone, ma anche dell'ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale, da ogni tipo di catastrofi naturali e provocate dall'uomo, tra cui le conseguenze del terrorismo, le catastrofi tecnologiche, radiologiche o ambientali, l'inquinamento marino e le emergenze sanitarie gravi che si verificano all'interno e al di fuori dell'Unione, fermo restando che, nel caso delle conseguenze di atti di terrorismo o di catastrofi radiologiche, il meccanismo unionale può coprire soltanto le azioni di preparazione e di risposta.

La Raccomandazione è rivolta agli Stati membri, all'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER), agli operatori economici e al comitato di regolamentazione della Comunità dell'energia, al fine di invitarli a collaborare per l’applicazione della normativa UE sul mercato interno del gas e dell'energia elettrica. In particolare la Raccomandazione fa riferimento alla Direttiva n. 2005/89/CE concernente misure per la sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità e per gli investimenti nelle infrastrutture, al Regolamento (UE) n. 994/2010 concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas, al Regolamento (UE) n. 347/2013 sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e ad altri provvedimenti comunitari contenuti nei codici di rete.

La Direttiva é entrata in vigore il 17/11/2014 ed è stata recepita con D. Leg.vo 16/12/2016, n. 257.

Con il provvedimento sono stati modificati gli allegati IIIB, V e VIII del Regolamento (CE) n. 1013/2006, con effetto a partire dal 26 maggio 2014.
Tali modifiche scaturiscono in seguito ai risultati dell’undicesima riunione svoltasi a Ginevra, dal 28 aprile al 10 maggio 2013, della conferenza delle parti della convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento. Nella suddetta riunione è stata adottata la decisione BC-11/6 che modifica l'allegato IX di tale convenzione e la decisione BC-11/15, rendendo operative le sezioni 1, 2, 4 e 5 del documento di orientamento sulla gestione ecologicamente corretta di impianti di elaborazione dati usati e fuori uso.
A seguito dell’adozione delle suddette decisioni è stato necessario modificare gli allegati IIIB, V e VIII del Regolamento (CE) n. 1013/2006.
 

Il provvedimento sostituisce l’allegato III della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti - per quanto riguarda le caratteristiche di pericolo per i rifiuti - e si applica direttamente a partire dalla suddetta data di fatto superando le disposizioni contenute nell’Allegato I alla Parte IV del Codice ambientale di cui al D. Leg.vo 152/2006.
Le modifiche scaturiscono dalla necessità di adeguare l’allegato III della citata Direttiva 2008/98/CE ai progressi tecnici e scientifici, nonché per allineare le definizioni delle caratteristiche di pericolo con quanto indicato nel Regolamento (CE) 1272/2008 (cosiddetto “Regolamento CLP” - classificazione, etichettatura e imballaggio), e per sostituire i riferimenti alla Direttiva 67/548/CEE e alla Direttiva 1999/45/CE con riferimenti al Regolamento (CE) 1272/2008. Si noti che per evitare una possibile confusione con i codici delle indicazioni di pericolo di cui al Regolamento CLP, le caratteristiche di pericolo da H1 a H15, di cui all’allegato III della Direttiva 2008/98/CE, sono state ridenominate, mediante sostituzione della sigla “H” con quella “HP”.
Quanto sopra descritto arriva a valle dell’entrata in vigore, dal 18/02/2015, delle novità in precedenza introdotte sul punto dall’art. 13, comma 5, lettera b-bis), del D.L. 91/2014 (conv. L. 116/2014), il quale - operando delle modifiche nell’Allegato D alla Parte IV del Codice ambientale di cui al D. Leg.vo 152/2006 - aveva elencato nuovi principi di classificazione dei rifiuti e modalità per stabilire se il rifiuto è pericoloso o non pericoloso. Queste disposizioni, tra l’altro molto contestate poiché suscettibili di attrarre nella gestione dei rifiuti “pericolosi” molte tipologie di materiali che in precedenza non lo erano, vanno quindi considerate superate da quelle comunitarie, gerarchicamente superiori, a partire dal 01/06/2015.

Il provvedimento modifica la decisione 2000/532/CE relativa all’elenco dei rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio - per quanto riguarda l’elenco dei rifiuti - e si applica direttamente a partire dalla suddetta data di fatto superando le disposizioni contenute nell’Allegato D alla Parte IV del Codice ambientale di cui al D. Leg.vo 152/2006.
Le modifiche sono scaturite dalla necessità di adeguare alcune caratteristiche di pericolo dei rifiuti al progresso tecnico e scientifico e alle nuove disposizioni sulle sostanze chimiche nonché di allineare la terminologia a quella utilizzata nel Regolamento (CE) 1272/2008 (cosiddetto “Regolamento CLP” - classificazione, etichettatura e imballaggio).

Ai sensi dell'art. 4, della Direttiva 14/03/2018, n. 410, l'elenco di cui alla presente Decisione continua ad applicarsi fino al 31/12/2020.

La nuova Direttiva sostituisce integralmente gli allegati V e VI della Direttiva n. 2008/57/CE rispettivamente con i propri allegati I e II.
Gli Stati membri sono tenuti a conformarsi alle nuove disposizioni entro e non oltre il 1° gennaio 2016.
In un’analisi svolta sulla Direttiva n. 2008/57/CE, relativa all’interoperabilità del sistema ferroviario comunitario, è emerso che l’ambito di applicazione e il contenuto della dichiarazione CE di verifica per i sottosistemi necessitavano di una definizione più accurata, in particolare, è emerso la necessatà indicare chiaramente la responsabilità del firmatario di tale dichiarazione.
Nell’allegato I della Direttiva in commento viene infatti specificato quali sono le procedure riguardanti la dichiarazione di verifica in caso di modifiche dei sottosistemi esistenti e in caso di verifiche supplementari effettuate dagli organismi notificati.
Con l’allegato II viene invece integrato l’allegato VI della Direttiva n. 2008/57/CE per definire lo scopo della procedura di verifica per i sottosistemi, nonché i principi relativi alla procedura di verifica in caso di modifiche dei sottosistemi esistenti.
 

Il documento suggerisce una procedura per dimostrare il livello di conformità delle linee ferroviarie esistenti ai parametri fondamentali delle specifiche tecniche di interoperabilità (STI). Con la sua pubblicazione viene anche sostituita la precedente Raccomandazione n. 2011/622/UE.
La dimostrazione del livello di conformità deve avvenire, infatti, su base volontaria così come stabilito dall’allegato al Regolamento (UE) n. 1299/2014 e da quello del Regolamento (UE) n. 1301/2014.
Il gestore dell'infrastruttura dovrebbe essere in grado, su base volontaria, di completare il registro dell'infrastruttura con informazioni sul livello di conformità della linea esistente ai parametri fondamentali delle STI. La nuova Raccomandazione suggerisce appunto una procedura standard da utilizzare per dimostrare il livello di conformità ai parametri fondamentali della STI.
In particolare, la procedura riguarda i seguenti sottosistemi del sistema ferroviario dell'Unione europea:
a) il sottosistema di natura strutturale infrastruttura;
b) il sottosistema di natura strutturale energia.
 

Il provvedimento stabilisce i requisiti delle garanzie finanziarie che i gestori delle infrastrutture ferroviarie possono richiedere, per garantire che le proprie legittime aspettative in merito alle entrate future siano soddisfatte senza superare un livello proporzionato al livello di attività previsto dal richiedente.
I requisiti definiscono in particolare le condizioni in cui possono essere richiesti una garanzia o un pagamento anticipato, nonché il livello e la durata di una determinata garanzia finanziaria.
Inoltre, il regolamento in commento stabilisce alcuni dettagli in merito ai criteri per valutare la capacità di un richiedente di presentare offerte conformi per l'ottenimento della capacità di infrastruttura.
Le norme stabilite dal nuovo regolamento sono in linea con quanto stabilito dalla Direttiva n. 2012/34/UE. Le garanzie finanziarie possono assumere la forma di pagamenti anticipati o di garanzie fornite da istituzioni finanziarie.
Infine, viene abrogato il Regolamento di esecuzione (UE) n. 870/2014, con effetto immediato, in quanto esso era stato erroneamente adottato in una versione diversa da quella che aveva ricevuto il parere favorevole del comitato europeo.
Le nuove regole si applicano a decorrere dal 16 giugno 2015 salvo l’articolo 7 che si applica dal 27 gennaio 2015.

Rettifica in G.U.U.E. 20/01/2015, n. L 13.

Il testo modifica il Regolamento (UE) n. 1089/2010 recante attuazione della direttiva n. 2007/2/CE, attraverso specifiche disposizioni tecniche, per quanto riguarda l'interoperabilità dei servizi di dati territoriali.
Il nuovo regolamento stabilisce appunto, i requisiti relativi alle modalità tecniche per l'interoperabilità e, quando possibile, l'armonizzazione dei set di dati territoriali e dei servizi di dati territoriali corrispondenti alle categorie tematiche di cui agli allegati I, II e III della Direttiva n. 2007/2/CE.
Esso non si applica tuttavia ai servizi di rete che rientrano nel campo di applicazione del Regolamento (CE) n. 976/2009.
Entro il 10 dicembre 2015 gli Stati membri sono tenuti a fornire i metadati per i servizi di dati territoriali richiamabili, conformemente alle prescrizioni di cui all'allegato V del Regolamento (UE) n. 1089/2010.
Infine, vengono aggiunti al presente regolamento, tre allegati, ovvero:

• Disposizioni di esecuzione per i servizi di dati territoriali richiamabili;
• Disposizioni di esecuzione per l'interoperabilità dei servizi di dati territoriali richiamabili;
• Disposizioni di esecuzione per l'armonizzazione dei servizi di dati territoriali interoperabili.