Dir. P.C.M. 22/10/2004

La presente direttiva è stata emanata a seguito di alcune procedure d’infrazione che la Commissione UE ha aperto nei confronti dell’Italia, sul presupposto che diverse ordinanze di protezione civile avrebbero violato le norme comunitarie in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici. In particolare è stato contestato che molte delle situazioni emergenziali o di «grande evento» dichiarate dal Governo italiano non sarebbero supportate da una situazione di estrema urgenza tale da giustificare il ricorso a procedure di aggiudicazione in deroga.
Il provvedimento vincola dunque gli uffici e gli enti competenti a limitare la durata delle situazioni di emergenza al tempo strettamente necessario per la realizzazione dei primi indispensabili interventi, senza che eventuali proroghe possano essere giustificate da ritardi o inerzia. Le ordinanze di protezione civile non potranno contenere disposizioni in deroga alla normativa comunitaria in materia di appalti pubblici, salvo che nell’ipotesi di assoluta eccezionalità dell’emergenza, caso in cui è possibile procedere ad affidamenti diretti, sempre che non si possa provvedere altrimenti e per periodi di tempo limitati e prestabiliti.
Possono essere inoltre autorizzate deroghe solamente alla normativa nazionale in materia di appalti pubblici, sempre peraltro nel rispetto delle disposizioni comunitarie, in caso di situazioni di urgenza e di necessità aventi carattere di assoluta imperiosità.