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Deliberaz. G.R. Liguria 01/02/2013, n. 89

Approvazione indirizzi operativi per la applicazione del Regolamento Terre e rocce di scavo. D.M. 161/2012.
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[Premessa]


LA GIUNTA REGIONALE

RICHIAMATI:

- il D.Lgs. 3/4/2006 n. 152 R“Norme in materia ambientale”, e successive modifiche ed integrazioni;

- la L.R. 8 giugno 2011, n. 13 R “Norme sulla qualità della regolazione e sulla semplificazione amministrativa”, ed in particolare l’articolo 15, nel quale vengono richiamate, fra le finalità della normativa, quelle di:

a) rimuovere o ridurre gli oneri e gli adempimenti amministrativi a carico dei cittadini e delle imprese;

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ALLEGATO 1 - Indirizzi operativi per la applicazione del Regolamento recante l’utilizzazione delle terre e rocce di scavo - D.m. 161/2012

L’entrata in vigore, in data 6 ottobre 2012, del Decreto n. 161 del 10.8.2012 R “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione

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Effetti del Regolamento sul quadro legislativo nazionale

L'articolo 49 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 R, recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, prevedeva che l'utilizzo delle terre e rocce da scavo venisse regolamentato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottarsi entro il termine di sessanta giorni .

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Effetti sulla disciplina regionale - Dgr 859/2008

La DGR 859/2008, emanata in attuazione dell’art. 2 c. 23 del D.lgs. 4/2008

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Ambito di applicazione
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- Esclusioni dal campo di applicazione della disciplina rifiuti e TRS

L’articolo 3 esclude esplicitamente dall’ambito di applicazione del regolamento i rifiuti da costruzione e demolizione, la cui gestione rimane disciplinata dalle norme settoriali sui rifiuti, contenute nella parte IV del D.Lgs.152/2006.

Si sottolinea come l’effetto abrogativo del Regolamento 161 sia limitato all’art.186 del D.Lgs.152/2006, mentre non riguarda il precedente articolo 185 che elenca, in termini generali, le esclusioni dal campo di applicazione della disciplina dei rifiuti.

In particolare resta pienamente in vigore la disposizione di cui al comma 1 per cui:

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- Riconduzione alla definizione di sottoprodotto

È opportuno richiamare l’attenzione sul concetto di sottoprodotto, la cui disciplina generale è contenuta nell’art.184 bis del D.Lgs.152/2006.

Anche il Regolamento 161/2012, come già l’abrogato articolo 186 del D.Lgs.152/2006, giustifica l’applicazione del proprio regime giuridico specifico alternativo a quello dei rif

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- Centralità delle CSC “con riferimento alla specifica destinazione d’uso del sito di produzione e del sito di destinazione”

I riferimenti individuati dal Legislatore quale termine di riscontro per i requisiti di qualità ambientale da soddisfare sono le Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC ) di cui alle colonne A e B Tabella 1 allegato 5, al Titolo V parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006.

In particolare, nel primo caso preso in esame dall’articolo 5 del Regolamento n. 161/2012, il contenuto di sostanze inquinanti all’interno dei materiali da scavo deve essere inferiore alle CSC con riferimento alla specifica destinazione d’uso urbanistica, o ai valori di fondo naturali dei siti di produzione e di destinazione.

Quindi, come esplicita l’Allegato 4:

I materiali da scavo sono utilizzabili per reinterri, riempimenti, rimodellazioni, ripascimenti, interventi in mare, miglioramenti

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- Tariffe per attività di competenza Arpal

Fino all’emanazione di un tariffario nazionale, le tariffe praticate da ARPAL sono stabilite se

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- Normale pratica industriale

Un altro aspetto fino ad oggi oggetto di accesi dibattiti era quello dei contenuti e dei confini della normale pratica industriale di cui all’art. 184-bis.

Il Regolamento, all’allegato 3, premesso che: “Costituiscono un trattamento di normale pratica industriale quelle operazioni, anche condotte non singolarmente, alle quali può essere sottoposto il materiale da scavo,finalizzate al miglioramento delle sue caratteristiche merceologiche per renderne l’utilizzo maggiormente produttivo e tecnicamente efficace. Tali operazioni in ogni caso devono fare salvo il rispetto dei requisiti previsti per i sottoprodotti, dei requisiti di qualità ambientale e garantire l’utilizzo del materiale da scavo conformemente ai criteri tecnici stabiliti dal progetto”, richiama come segue le operazioni più comunemente effettuate, che rientrano nella normale pratica industriale:

- la selezione granulometrica del materiale da scavo;

- la riduzione volumetrica mediante macinazione;

- la stabilizzazione a calce, a cemento

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