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Deliberaz. G.R. Piemonte 27/04/2018, n. 22-6795

Dir.p.c.m. 27 febbraio 2004 - Individuazione della scala di priorità per l'utilizzo degli invasi presenti sul territorio regionale ai fini della laminazione delle piene e definizione delle modalità operative per la predisposizione e l'adozione dei piani di laminazione.
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Testo del documento


Premesso che:

La direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2004 fornisce indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile.

Al paragrafo 5 tale direttiva individua le misure di previsione e prevenzione non strutturali finalizzate alla riduzione del rischio idrogeologico ed idraulico elevato e molto elevato ed al governo delle piene.

Per quanto attiene in particolare al governo delle piene, essa prevede che, al fine di individuare le misure per contrastare gli effetti delle piene in un bacino idrografico nel quale sono presenti invasi artificiali, ancorché destinati alla produzione di energia e/o all'approvvigionamento primario di risorsa idrica, nonché al fine di rendere quanto più compatibili possibile i legittimi interessi dei gestori con le finalità di protezione civile, deve essere organizzata una adeguata attività di regolazione dei deflussi.

La direttiva prevede altresì che l'Autorità responsabile del governo delle piene assicuri, con il concorso dei Centri Funzionali, delle Autorità di bacino distrettuali, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche, degli Uffici territoriali di Governo, delle Autorità responsabili dei piani d'emergenza provinciali, dei soggetti responsabili del presidio territoriale ed attraverso i gestori di opere idrauliche, sia di ritenuta che di regolazione, presenti nel bacino idrografico, se possibile, la massima laminazione dell'evento di piena, atteso o in atto, e lo sversamento in alveo di portate non pericolose per i tratti del corso d'acqua a valle delle opere stesse e/o compatibili con i piani d'emergenza delle province coinvolte dall'evento stesso.

A tal fine la direttiva dispone che debba essere primariamente valutata, attraverso studi specifici, l'influenza che possono esercitare i volumi accumulabili nei suddetti invasi sulla formazione e propagazione dell'onda di piena a valle e che, in base ai risultati di tali valutazioni ed alle condizioni di esercizio delle singole dighe, debbano quindi essere individuati queg

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Allegato 1 - Classificazione degli invasi presenti sul territorio piemontese utili alla laminazione delle piene

Parte di provvedimento in formato grafico

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Allegato 2 - Modalità operative per la predisposizione e l'adozione dei piani di laminazione degli invasi


1. Premessa

Il piano di laminazione preventivo, per diversi e possibili prefigurati scenari d'evento e per ciascuna diga, individua le misure e le procedure da adottare che, pur definite tenendo in conto sia la mitigazione degli effetti a valle dell'invaso, sia la sicurezza delle opere, sia l'esigenza di utilizzazione dei volumi invasati, sono comunque prioritariamente finalizzate alla salvaguardia della incolumità della vita umana, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente territorialmente interessati dall'evento.

Si possono individuare due distinte procedure, definite programma statico e programma dinamico, che consentano di rendere disponibile con un adeguato anticipo i volumi preventivamente definiti o comunque utili ai fini della laminazione della piena.

Il programma statico, di breve periodo, prevede il mantenimento, con continuità e durante i periodi dell'anno valutati critici per il verificarsi di eventi di piena, di una quota di invaso minore della quota d'esercizio autorizzata.

Il programma dinamico, cioè nel tempo reale, prevede l'esecuzione di manovre preventive e/o nel corso dell'evento in atto da attivare sulla base di previsioni quantitative delle precipitazioni sul bacino a monte e dei conseguenti deflussi attesi all'invaso, nonché sulla base dello stato dell'invaso e della portata territorialmente sostenibile a valle dello stesso.

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