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D. Ass.R. Sicilia 07/07/2017

Linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.lgs. n. 31/2001 e s.m.i.
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[Premessa]

L'ASSESSORE PER LA SALUTE


Visto lo Statuto della Regione;

Visto il testo unico delle leggi sanitarie approvato con il regio decreto n. 1265 del 27 luglio 1934 e le s.m.i.;

Vista la legge n. 833 del 23 dicembre 1978 istitutiva del Servizio sanitario nazionale e le s.m.i.;

Visto il decreto del Ministro della sanità 26 marzo 1991 "Norme tecniche di prima attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 236", relativo all'attuazione della direttiva CEE n. 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183 (Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 84, del 10 aprile 1991);

Visto il decreto n. 3446 del 21 novembre 1992 dell'Assessore per la sanità - Disposizioni per l'utilizzo igienico-sanitario delle acque reflue e dei fanghi di depurazione;

Viste le leggi regionali n. 30 del 3 novembre 1993 e n. 33 del 20 agosto 1994 e le s.m.i.;

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Art. 1

Ai fini di una uniforme ed univoca applicazione, nel territorio regionale, delle norme in materia di acque destinate al co

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Art. 2
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Art. 3

Sarà cura delle Aziende sanitarie provinciali della Sicilia dare esecuzione al presente provvedimento e di darne ma

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Art. 4

Il presente decreto abroga quanto già precedentemente disposto in materia di acque destinate al consumo umano con decreto

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Allegato A - Linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo delle acque destinate al consumo umano

Decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 e s. m. i. di attuazione della direttiva n. 98/83 CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano


1. Finalità

Il presente documento definisce le linee guida e le procedure per l'applicazione del decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 e successive integrazioni, relative all'organizzazione dei controlli sulle acque destinate al consumo umano e alle procedure tecnico-operative, nonché i criteri per l'espressione del giudizio di idoneità.


2. Definizioni e riferimenti normativi

2.1 Definizioni

A.T.O.: Ambito territoriale ottimale, strutture individuate con decreto presidenziale 29 gennaio 2016 per la gestione del servizio idrico integrato in attuazione dell'art. 3, comma 1, della legge regionale 11 agosto 2015, n. 19.

Acqua grezza: acqua prelevata da una fonte di approvvigionamento prima dell'impianto di potabilizzazione.

Acqua miscelata: acqua condottata a valle dell'immissione di due o più fonti di approvvigionamento con portate in rapporto fisso o variabile.

Acqua non trattata: acqua distribuita senza alcun preventivo trattamento di potabilizzazione.

Acqua omogenea: Acque distribuite con caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche sovrapponibili e che si mantengono stabili nel tempo.

Acqua piovana: acqua di origine meteorica raccolta tramite tetti o superfici idonee.

Acqua di mare pulita: acqua di mare o salmastra naturale, artificiale o depurata che non contiene microrganismi, sostanze nocive o plankton marino tossico in quantità tali da incidere direttamente o indirettamente sulla qualità degli alimenti.

Acque sotterranee: accumuli d'acqua contenuti nel sottosuolo permeanti la matrice rocciosa, posti al di sotto del livello di saturazione permanente. Fra essi ricadono le falde freatiche e quelle profonde (in pressione o no) contenute in formazioni permeabili, oppure i corpi d'acqua intrappolati entro formazioni permeabili con bassa o nulla velocità di flusso. Le manifestazioni sorgentizie concentrate o diffuse si considerano appartenenti a tale gruppo di acque in quanto affioramenti della circolazione idrica sotterranea.

Acqua trattata: acqua distribuita dopo l'impianto di potabilizzazione.

Acquedotto: complesso di infrastrutture di impianti di attingimento, dell'eventuale trattamento, di trasporto e di distribuzione di acqua potabile.

Autocontrollo: metodologia che attraverso l'analisi del proprio sistema produttivo individua ogni fase o processo che potrebbe rivelarsi critico per la gestione e/o per la qualità dell'acqua, con le relative misure di controllo.

Autoclave: serbatoio in pressione che permette la distribuzione di acqua.

Camera avampozzo: locale interrato, seminterrato, o fuori terra in cui è alloggiata la testata del pozzo.

Corpo idrico superficiale: corso d'acqua o bacino le cui acque, dopo un trattamento, possono essere utilizzate per l'approvvigionamento idropotabile.

Fonte di approvvigionamento: pozzo, sorgente, corpo idrico superficiale, che alimenta un acquedotto o un impianto di distribuzione autonomo.

Gestore: il gestore del servizio idrico integrato, il gestore esistente del servizio pubblico, nonché chiunque fornisca acqua a terzi attraverso impianti idrici autonomi o cisterne, fisse o mobili.

Gestore della rete di distribuzione interna: il soggetto responsabile della gestione di un edificio o di una struttura e della rete di distribuzione interna fra il punto di consegna e il punto d'uso.

HACCP: si intende il sistema che identifica, valuta e controlla i pericoli che sono significativi per la sicurezza dell'alimento.

Impianto di potabilizzazione: si intende il complesso delle opere di trattamento e di disinfezione occorrenti per conferire alle acque attinte le particolari caratteristiche fisiche, chimiche, biologiche, e organolettiche richieste dalla loro destinazione. L'impianto può essere anche costituito dalle sole apparecchiature destinate alla disinfezione delle acque.

Pozzo: scavo, generalmente cilindrico, ottenuto con varie tecniche, provvisto di armatura di sostegno, in cui può risalire l'acqua contenuta nel terreno per pressione naturale o tramite sistema di pompaggio.

Punto critico: un punto, fase o procedura dove potenzialmente si possono verificare condizioni di pericolo igienico-sanitario o difformità dei requisiti analitici; può anche coincidere con un punto strutturalmente definito e individuato fra gli elementi dell'acquedotto, in cui la verifica tecnica evidenzia la non rispondenza ai requisiti di norma di buona costruzione.

Punto rete: punto di prelievo di campioni d'acqua situato sulla rete di adduzione, torri piezometriche, di distribuzione e presso il consumatore finale.

Punto significativo è il punto rappresentativo della qualità dell'acqua di un tratto di rete acquedottistica.

Rete di adduzione: sistema di tubazioni per il trasporto dell'acqua dalle fonti alla rete di distribuzione.

Rete di distribuzione: complesso di tubazioni e apparecchiature per il trasporto dell'acqua all'utenza. Può essere a ciclo chiuso (ad anello) o ramificata.

Serbatoio: vasca di accumulo alimentata da una o più fonti di approvvigionamento: può essere interrato, seminterrato, fuori terra o pensile.

Sorgente: affioramento di acque sotterranee dovuto a cause naturali connesse con l'assetto idrogeologico della zona interessata.

Torre piezometrica: serbatoio pensile con funzioni di regolatore della pressione di rete.

Tratto di acquedotto: porzione o ramificazione di rete all'interno della quale l'acqua presenta le medesime caratteristiche chimico-fisiche in modo continuativo durante l'arco di tutte le stagioni.

Utenze sensibili: sono edifici o strutture in cui l'acqua è fornita al pubblico (strutture sanitarie, socio-assistenziali, scolastiche, dialisi domiciliari), per le quali la non conformità o alterazione qualitativa dell'acqua erogata comporta rischi aggiuntivi per la salute, determinati dalle particolari necessità e/o condizioni degli utenti.

Valvola di ritegno: dispositivo che impedisce il riflusso di acqua in una tubazione.

Valutazione di affidabilità: rilievo dello stato o condizione dei vari elementi costitutivi di un acquedotto, derivante dai risultati della verifica tecnica, in relazione alle funzioni che i suddetti elementi sono tenuti a svolgere e ai requisiti tecnici di buona costruzione.


2.2 Riferimenti normativi

1) Decreto del Ministro della sanità 26 marzo 1991 Norme tecniche di prima attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 236, relativo all'attuazione della direttiva CEE n. 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183 (Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 84, 10 aprile 1991).

2) Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante norme in materia ambientale e successive modifiche e integrazioni.

3) Direttiva n. 98/83/CE: direttiva del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano

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