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Circ.P.G.R. Sardegna 27/01/1993, n. 5/50

Espropriazioni per causa di pubblica utilita'. L. 8-8-1992, n.359, art.5 bis. Indennita' di espropriazione delle aree edificabili. Applicazione. Orientamenti interpretativi e note operative.
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Premessa

Come noto, con L. 8.8.1992, n. 359R è stato convertito in

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Orientamenti interpretativi

Si ritiene innanzi tutto di dover evidenziare che la norma in esame possa trovare integrale ed immediata applicazione anche in pendenza del relativo regolamento d'esecuzione previsto dal 5° comma e concernente la definizione dell'edificabilità di fatto. Nelle more dell'adozione di tal regolamento è utilizzabile, infatti, il concetto di edificabilità di fatto quale risulta enucleabile dalla recente giurisprudenza della Corte di Cassazione. La Suprema Corte, con molteplici decisioni, ha infatti chiaramente indicato che l'edificabilità di fatto corrisponde all'attitudine edificatoria posseduta dall'area esproprianda in presenza di quelle obiettive ed univoche caratteristiche quali le opere di urbanizzazione primaria e servizi pubblici e sociali, nonché lo sviluppo edilizio in atto nelle zone immediatamente adiacenti che ne denotano una effettiva, concreta ed attuale predisposizione all'edificazione (vedasi tra le altre Cass. Sez. I 6-2-1990 n. 798 e 2-7-1990 n. 6766). Si ritiene, pertanto, che la mancata emanazione del segnalato decreto ministeriale di cui sopra non costituisca elemento inibente l'instaurazione e/o la definizione delle procedure espropriative, potendo farsi riferimento, a tal riguardo, all'orientamento della Corte di cassazione sopra riportato.

La nuova normativa che risulta avere ambito di applicazione generale dispone che per le aree edificabili deve essere utilizzato il nuovo criterio di stima previsto dal 1° comma, mentre per le aree agricole e per quelle non classificabili come edificabili secondo la stessa norma continuerà a trovare applicazione il criterio di determinazione delle indennità previsto dalla L. 865/1971 e successive modificazioni (5° comma).

L'interpretazione della norma, agevole per quanto riguard

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Aree agricole ed equiparate:

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Aree edificabili ed equiparate:

- indennità d'esproprio da determinarsi col criterio di stima di cui all'art. 5 bis L. 359/199

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Fabbricati urbani e/o relative pertinenze:

- indennità d'esproprio da determinarsi ai sensi degli artt. 39, 40 e seguenti della L. 2359/1

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Note operative

Come previsto dalla legge in esame, gli elementi necessari per il calcolo dell'indennità d'esproprio riferita ad aree edificabili sono due: il valore venale dell'area esproprianda, da determinarsi secondo i consueti criteri dell'estimo ed il relativo reddito dominicale rivalutato, decennale, da verificare presso il competente Ufficio Tecnico Erariale. La somma dei due valori divisa per due costituisce l'ammontare dell'indennità da offrire al proprietario per il perfezionamento della cessione volontaria. In caso di mancata cessione volontaria tale indennità è ridotta del 40% ai fini dell'ulteriore iter procedimentale.

A tal fine potrà essere utilizzato l'allegato modello (B) di elenco di aree espropriande edificabili predisposto per il calcolo della relativa indennità d'esproprio il quale, unitamente all'allegato modello di elenco (C) predisposto per il calcolo dell'indennità d'esproprio riferita a fabbricati o pertinenze di fabbricati urbani ed all'allegato modello (A) di elenco predisposto per il calcolo dell'indennità d'esproprio riferita ad aree agricole e fabbricati rurali, sostituiscono gli elenchi ormai inattuali riportati a pagg. 38 e 39 della Circolare di questa Presidenza n. 5/684 del 18-11-1985 pubblicata sul Supplemento Ordin

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Considerazioni conclusive

Stante la complessità della materia e le particolari problematiche aggiuntive apportate dalle

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