Com. Ass.R. Piemonte 16/10/2014

Ai Sindaci dei Comuni della Regione Piemonte

Ai Presidenti delle Province della Regione Piemonte

Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte

Loro Sedi

1. Introduzione

Primo periodo di applicazione della Legge 106/2011.

Come è noto, l'applicazione delle disposizione statali per il rinnovo urbano, contenute nell’ articolo 5, commi dal 9 al 14, del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70 “Semestre Europeo – Prime disposizioni urgenti per l’economia”, convertito con modificazioni nella legge 12 luglio 2011, n. 106, ha trovato non poche difficoltà, derivanti in parte significativa dalla forma stessa del testo legislativo nazionale. La Regione Piemonte aveva, a suo tempo, rinunciato alla formulazione di un proprio testo di legge, attuativo delle disposizioni nazionali, ed aveva optato per la formulazione della Circolare del Presidente della Giunta regionale 9 maggio 2012, n. 7/UOL, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 19 del 10 maggio 2012, a seguito di un primo dibattito con Enti Locali, tecnici, operatori e loro Associazioni.

A distanza di quasi due anni dalla pubblicazione della circolare predetta, la scelta allora effettuata si può ritenere felice, in quanto solo adesso si dispone di una casistica (oltre 20 casi di applicazione delle norme in questione in tutto il Piemonte) che può consentire una puntualizzazione di temi e problematiche. Tale casistica sta ora incrementandosi, testimoniando un persistente interesse ad interventi di recupero con caratteristiche “in deroga”. Peraltro, al fine di mettere a fuoco le tematiche connesse alla legge n. 106/2011 e, a scala più generale, a tutte le tematiche del rinnovo urbano, è risultata fondamentale la promulgazione, a metà del 2013, della Nuova Legge Urbanistica Regionale (NLUR), che ha effettuato una decisa scelta a favore del recupero urbano e che ha individuato nuovi strumenti d'azione: strumenti che si sommano a quelli forniti dalla legge n. 106/2011, definendo un "quadro piemontese per il recupero urbano", che è particolarmente ricco di idee e di possibilità di concreta azione.

Si può anzi considerare che il citato "quadro piemontese per il recupero urbano" possa costituire – unitamente ai grandi atti di pianificazione territoriale regionale (PTR e PPR) ed alla pianificazione a scala provinciale – un sistema organico di norme ed azioni per il controllo dell’uso del suolo, al di là di ricorrenti ipotesi di soluzioni meccanicistiche, di apparente semplicità ma di problematica applicazione in contesti totalmente pianificati, come sono appunt