- Il senso del valore immobiliare, caratteristiche immobiliari e comparazione
- Rinforzo e consolidamento su edifici esistenti in muratura: risarcitura delle lesioni
- L’ausilio del BIM alle frontiere "mobili" dell'ingegneria economica e del Project Construction Management. Parte quarta: Processi nel settore Architecture, Engineering and Construction (AEC)
- I profili di responsabilità amministrativa nell'esercizio delle funzioni tecniche: considerazioni sul nuovo Codice appalti
Rivista online e su carta in tema di
- Opere e lavori privati e pubblici
- Edilizia e urbanistica
- Professioni tecniche
ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Creatività, esperienza e competenza dei professionisti al centro delle prospettive di crescita del paese
- Dino de Paolis
Con la pubblicazione della circolare esplicativa delle c.d. “NTC 2018” (D.M. 17/01/2018) - data per imminente al momento della chiusura in redazione di questo numero - viene a completarsi il nuovo quadro normativo afferente all’ingegneria strutturale, direttamente derivante dagli Eurocodici ed integrato con gli ulteriori riferimenti tecnici “di comprovata validità”, quali Istruzioni e linee guida del Consiglio superiore dei lavori pubblici nonché del Consiglio nazionale delle ricerche (si veda per approfondimenti e documentazione completa il Bollettino di Legislazione Tecnica online - www.legislazionetecnica.it - Articolo AR1502).
In questo numero approfondiamo in via preliminare alcuni aspetti significativi e innovativi del testo in questione, sottolineando in particolare importanti passaggi che riflettono l’impostazione generale e la filosofia che ha guidato l’ente normatore.
Il riferimento è alla espressa volontà di mettere al centro la creatività, la competenza tecnica e l’esperienza del progettista strutturale che - ben lungi dall’essere un mero esecutore di calcoli determinati dalle norme - è invece interamente responsabile della “concezione” del progetto, lasciando invece all’ambito più strettamente normativo gli aspetti afferenti alla verifica, all’esecuzione ed al controllo.
Altro aspetto rilevante che viene sottolineato risiede nel fatto che la circolare espressamente menziona la necessità di coniugare la sicurezza attesa delle costruzioni con l’economicità delle soluzioni progettuali, nei limiti delle esigenze dettate dalla salvaguardia della vita umana.
Si tratta di aspetti che escono da un ambito meramente tecnico, per entrare in maniera concreta nella vita di tutti i giorni, oltre che nelle scelte di livello politico ed economico assunte dagli organi competenti.
Il drammatico e assurdo crollo del viadotto di Genova ha brutalmente messo il Paese davanti a tutti i propri difetti, le proprie mancanze.
L’ossatura costituita dalle nostre principali infrastrutture, così come una grande percentuale del patrimonio edilizio civile, risale all’epoca degli anni ’60 e ’70, anni in cui abbiamo conosciuto un eccezionale sviluppo economico, favorito da grande un fervore di competenze, attività e passione, di cui abbiamo goduto negli anni successivi.
Appare viceversa evidente come dalla metà degli anni ’90 il Paese versi in un sostanziale stato di abbandono, tra politiche infrastrutturali sbagliate, leggi speciali e “ad obiettivo” che l’obiettivo non sono state in grado di raggiungere, ed una vita politica e sociale dominata in tutti i campi dai contrasti tra opposte fazioni, più che da uno spirito unitario di crescita collettiva, come era stato in precedenza.
Abbiamo più volte sottolineato da queste pagine che, a nostro parere, investire su un vasto e serio piano di rinnovamento e potenziamento infrastrutturale - superando possibilmente le divisioni tra favorevoli o contrari a questa o quella grande opera (a volte più per motivi di opportunità personale o politica che per fondate ragioni), è certamente la via maestra per riportare il Paese ai fasti che gli competono, restituendogli dignità e unità.
Accanto a ciò, è indispensabile dare maggiore linfa agli strumenti, che ci sono, per intraprendere una seria ed estensiva attività di ringiovanimento del patrimonio edilizio civile. Il c.d. “Sismabonus” è uno strumento potenzialmente molto efficace, suscettibile di creare sicurezza per i cittadini e lavoro per professionisti e imprese, muovendo in maniera concreta l’economia.
Da questo unto di vista, va accolta con favore l’iniziativa - ascrivibile ai principali attori della filiera delle costruzioni - di lanciare una campagna informativa per sostenere e diffondere, presso cittadini, famiglie e proprietari di case, gli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica degli edifici, che come noto possono arrivare a ripagare fino all’85% della spesa.
Puntando anche, come dice la Circolare esplicativa delle NTC 2018, sulla creatività, l’esperienza e la competenza dei tanti Professionisti tecnici, pronti a rimboccarsi le maniche nell’interesse generale.
Voi cosa ne pensate?
Dalla redazione
Rinforzo e consolidamento su edifici esistenti in muratura: risarcitura delle lesioni
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L’ausilio del BIM alle frontiere "mobili" dell'ingegneria economica e del Project Construction Management. Parte quarta: Processi nel settore Architecture, Engineering and Construction (AEC)
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