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Macro Muri 3D: modellazione di strutture in muratura con MacroElemento 2D/3

Il nuovo macroelemento MacroMuri 3D consente di creare un modello non lineare di edifici in muratura in grado di descrivere geometrie anche fortemente irregolari e con aperture comunque disposte.
S.T.S. Software Tecnico Scientifico

Grazie al solutore non lineare OpenSees, implementato all’interno dei software di calcolo strutturale STS, è oggi possibile condurre analisi non lineari estremamente raffinate e complesse, altrimenti proibitive. Il settore sviluppo della S.T.S., in questi ultimi anni, ha messo a punto diversi elementi strutturali  non presenti nella versione originale di OpenSees, con lo scopo di affrontare specifiche problematiche particolarmente sentite in ambito nazionale.
In tale ambito si inserisce il modulo di C.D.Ma. Win - OpenSees  denominato Macro-Muri 3D che utilizza la tecnica del macroelemento per la modellazione degli edifici in muratura.
Per la formulazione del macroelemento Macro-Muri 3D si è preso spunto da quanto reperibile sul tema nella letteratura scientifica (Gambarotta L., Lagomarsino S.; Caliò I., Marletta M., Pantò B.; Sorrentino L., Paviglianiti P., Liberatore D.).



Il nuovo macroelemento Macro-Muri 3D consente di creare un modello non lineare di edifici in muratura in grado di descrivere geometrie anche fortemente irregolari e con aperture comunque disposte. Tale nuova tecnica di modellazione degli edifici in muratura riesce quindi a superare le limitazioni proprie delle altre possibili modellazioni, già presenti all’interno di C.D.Ma. Win, e cioè del modello ad aste (modello SAM, che è poco adatto a descrivere sistemi strutturali fortemente irregolari anche solo nella disposizione delle aperture ed assolutamente inadeguato nel caso di edifici monumentali), e del modello ad elementi finiti (modello FEM, che non ha invece limitazioni geometriche ma che se è applicato in campo non lineare risulta computazionalmente troppo oneroso e quindi applicabile solo nello studio del comportamento di piccole porzioni dell’intero complesso strutturale).

Nella sua formulazione originale il nuovo macroelemento consiste in un elemento a 4 nodi (24 g.d.l.) costituito da rettangolo articolato e da una serie di molle a comportamento non lineare poste al suo interno e sull’interfaccia. I legami costitutivi di dette molle sono calibrati in modo tale da descrivere i comportamenti elastico e non lineare di un singolo maschio murario a flessione e taglio sia nel piano (comportamento membranale a lastra) che fuori dal piano (comportamento flessionale a piastra) del macroelemento. In particolare il macroelemento è in grado di cogliere tutte le diverse modalità di collasso proprie della muratura, e cioè:
- Flessione composta
- Scorrimento a taglio
- Fessurazione diagonale

Questa prima formulazione del macroelemento presenta però ancora limitazioni, analoghe a quelle del modello ad aste, nella possibilità di descrivere sistemi strutturali con geometrie complesse o irregolari. Per tale ragione il MacroElemento implementato dalla STS permette geometrie di forma diversa da quella rettangolare e consente quindi di creare mesh di macroelementi in grado di descrivere sistemi strutturali con geometrie articolate ed irregolari e con aperture non allineate.



Gli studi svolti hanno portato alla messa a punto di macroelementi quadrangolari generici e triangolari utilizzabili per la costruzione di mesh di discretizzazione dell’intero complesso strutturale. Tale formulazione consente di creare modelli strutturali di edifici in muratura tali da superare le limitazioni del modello ad aste e riuscire a descrivere geometrie irregolari che richiedono un onere computazionale drasticamente ridotto rispetto al metodo agli elementi finiti.

Sono state infine condotte numerose indagini numeriche allo scopo di studiare la risposta sismica di sistemi strutturali in muratura modellati tramite mesh di macroelementi e di confrontare tali risultati con quelli ottenuti facendo uso della tradizionale modellazione ad aste (SAM). Le analisi simiche condotte sono state del tipo statica non lineare (analisi push-over), ed hanno mostrato come nel caso di edifici regolari le due modellazioni conducono a risultati paragonabili.
 

 

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