FAST FIND : GP14376

Sent. TAR. Calabria Catanzaro 01/02/2016, n. 150

2749846 2749846
Edilizia e immobili - Attività edilizia - Variazione "essenziale" ai lavori assentiti - Definizione - Conseguenze.

Costituisce “variazione essenziale” ogni modifica incompatibile con il disegno globale ispiratore dell’originario progetto edificatorio, sia sotto il profilo qualitativo sia sotto l’aspetto quantitativo. Ai fini della configurazione dell'ambito di tale istituto, soccorre la definizione di variazione essenziale enunciata dall’

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
Scarica il pdf completo
2749846 2797459
SENTENZA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria Sezione II ha pronunciato la pr

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
2749846 2797460
FATTO

1. Il sig. A.B. ha impugnato l’ordinanza di ripristino meglio indicata in epigrafe, deducendo i seguenti motivi:

a) il provvedimento sarebbe viziato per difetto di motivazione, oltre che per manifesta illogicità ed ingiustizia; nel provvedimento non sarebbero indicate quali variazioni sarebbero da considerare essenziali e in che cosa dovrebbe consistere l’attività di ripristino; in realtà, non solo non vi sarebbe alcuna variazione essenziale, ma

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
2749846 2797461
DIRITTO

1. Occorre, preliminarmente, muovere dalla contestazione di parte ricorrente, secondo cui le ritenute difformità non costituiscono variazioni essenziali, da assoggettare alla misura ripristinatoria.

1.1. Si premette che il provvedimento impugnato si fonda sulle seguenti difformità riscontrate: “il piano previsto interrato emerge dalla quota naturale del terreno con altezza variabile da mt. 2,20 circa a mt. 0,70 circa, anche se il terreno circostante detta struttura, non risulta ancora sistemato. L’intercapedine dello stesso piano, previsto con una larghezza costante di mt. 0,80 non è stato delimitato e la misura tra i pilastri verticali del fabbricato ed il muro di contenimento in c.a. del terreno della sistemazione esterna, varia da mt 1,10 a mt 1,60. Lungo i suddetti muri di contenimento sono stati creati n. 5 finestroni aventi altezza di mt 0,80 e larghezza di mt 1,00. L’impostazione plano-altimetrica dello stesso piano interrato, così come realizzato, comporta che la distanza dall’altro fabbricato si riduce a mt 8,60 circa, non rispettando quindi la distanza minima di mt 10,00: il torrino del vano scala, previsto in progetto con un dislivello di circa 20 cm rispetto al solaio di copertura, risulta sopraelevato di circa mt 1,00. Altresì si rilevano variazioni di tompagnatura e di aperture”.

2. Ai fini della risoluzione delle tematiche involte nella presente controversia, giova rammentare che costituisce variazione essenziale ogni modifica incompatibile con il disegno globale ispiratore dell’originario progetto edificatorio, sia sotto il profilo qualitativo sia sotto l’aspetto quantitativo.

Ai fini della configurazione dell'ambito di tale istituto, soccorre la definizione di variazione essenziale enunciata dall’art. 32 del D.P.R. 380/2011, la quale ricomprende il mutamento della destinazione d’uso implicante alterazione degli standards, l’aumento consistente della cubatura o della superficie di solaio, le modifiche sostanziali di parametri urbanistico-edilizi, il mutamento delle caratteristiche dell'intervento edilizio assentito e la violazione delle norme vigenti in materia antisismica, mentre non ricomprende le modifiche incidenti sulle cubature accessorie, sui volumi tecnici e sulla distribuzione interna delle singole unità abitative.

È legittima, pertanto, l'applicazione della sanzione demolitoria, che l'articolo 31, comma 2, dello stesso D.P.R. riconnette non soltanto agli interventi es

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
2749846 2797462
P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in e

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.

Dalla redazione

  • Abusi e reati edilizi - Condono e sanatoria
  • Edilizia privata e titoli abilitativi
  • Appalti di lavori privati
  • Edilizia e immobili

Il reato di abuso d'ufficio in materia edilizia

A cura di:
  • Emanuela Greco
  • Edilizia privata e titoli abilitativi
  • Abusi e reati edilizi - Condono e sanatoria
  • Edilizia e immobili
  • Piano Casa
  • Standards

Requisiti igienico-sanitari nelle costruzioni

A cura di:
  • Studio Groenlandia
  • Edilizia privata e titoli abilitativi
  • Appalti di lavori privati
  • Edilizia e immobili

Il subappalto di lavori privati in materia edilizia

A cura di:
  • Emanuela Greco
  • Edilizia e immobili
  • Esercizio, ordinamento e deontologia
  • Professioni
  • Abusi e reati edilizi - Condono e sanatoria
  • Edilizia privata e titoli abilitativi

Mutamento destinazione d’uso, titolo edilizio, responsabilità dirigente comunale e professionista (Cass. Pen. 6873/2017)

Importanti principi giuridici su: titolo edilizio per mutamento destinazione d’uso (con aggiornamento alla modifica del D.P.R. 380/2001 operata dal D.L. 50/2017), alla differenza tra la SCIA semplice e quella sostitutiva del Permesso di costruire, al ruolo ed alle responsabilità del dirigente dell’ufficio tecnico comunale e del professionista che redige e presenta gli elaborati tecnici nonché le attestazioni e le asseverazioni.
A cura di:
  • Dino de Paolis
  • Condominio
  • Edilizia e immobili
  • Appalti di lavori privati
  • Edilizia privata e titoli abilitativi

Condominio e gravi vizi costruttivi delle parti comuni

Questo articolo approfondisce dettagliatamente, attraverso un’analisi puntuale della normativa nazionale e della giurisprudenza di legittimità, la responsabilità dell’appaltatore nei confronti del committente per gravi vizi costruttivi di immobili. Possono incorrere in tale responsabilità, in concorso con l’appaltatore, anche il direttore lavori e il progettista.
A cura di:
  • Giuseppe Bordolli