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Circ. P.G.R. Piemonte 18/09/1995, n. 21/LAP

Circolare esplicativa sugli adempimenti per l'attività estrattiva di cava in ordine alle procedure previste dalle LL.RR. 22.11.78, n. 69, 09.08.89 n. 45 e dalla L.8.8.85 n.431. Abrogazione L.R. 12.8.81 n.27.
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Premessa

L'attività estrattiva nella Regione Piemonte è disciplinata dalla L.R. 22 novembre 1978, n. 69 R «Coltivazione di cave e torbiere».

In caso di aree sottoposte a vincoli di tutela paesaggistico-ambientale o per scopi idrogeologici, l'autorizzazione ai sensi della L.R. n. 69/78 è comunque condizionata all'emissione del provvedimento autorizzativo rilasciato ai sensi della L. 29 giugno 1939, n. 1497,R così come modificata ed integrata dalla L. 8 agosto 1985, n. 431 «Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 27 giugno 1985, n. 312, recante disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale» ed ai pareri obbligatori e vincolanti espressi ai sensi della L.R. 9 agosto 1989, n. 45.

Al fine di coordinare le procedure riferite alle tre leggi citate e per rendere più efficace ed efficiente l'iter autorizzativo è indispensabile procedere ad un esame congiunto da parte delle strutture regionali nell'ambito delle rispettive e specifiche competenze.

A questo scopo la Regione Piemonte ha istituito un gruppo di lavoro interassessorile (con ordine di servizio n. 8025/ORG del 15 settembre 1994) finalizzato alla razionalizzazione delle procedure in materia di cave e torbiere. Al gruppo partecipano i Settori: Cave e torbiere, Polizia mineraria, Prevenzione del rischio geologico, mete

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a) Documentazione di inquadramento generale ambientale, paesistico e territoriale

1) Cartografia in formato almeno A4 (scala 1:25000), con l'ubicazione del sito in posizione baricentrica, ove devono essere evidenziati i seguenti vincoli ove esistenti:

- legge n. 45/89;

- legge n 431/85 e legge n. 1497/39;

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b) Documentazione di inquadramento geologico

1) Inquadramento geologico e geomorfologico supportato da cartografia; è richiesto un approfondimento con relativa cartografia e sezioni specifiche qualora le caratteristi

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c) Documentazione relativa agli elaborati progettuali delle coltivazioni dei giacimenti

1) Relazione descrittiva dei lavori di cava che ne specifichi l'evoluzione temporale e topografica, i metodi ed i mezzi di coltivazione, l'idoneità della rete viaria interna ed esterna, le caratteristiche fisiche della falda e l'interferenza con l'idrografia di superficie. Ove necessario la relazione deve comprendere anche uno studio sui materiali di copertura o di sterile finalizzato alla stabilità degli stessi. Per le cave di monte la relazione deve riguardare in particolare l'impostazione dei fronti di scavo, la loro accessibilità che deve essere garantita per tutta la durata dei lavori di coltivazione e di recupero ambientale; qualora siano previste discariche (anche temporanee), è richiesta una relazione sulle modalità di posa dei materiali e verifiche di stabilità dell'insieme terreno di f

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d) Elaborati progettuali relativi al recupero paesaggistico e ambientali dell'area e/o al riuso

1) Cartografia (in scala da 1:5000 a 1:1000) illustrante la struttura della vegetazione ed i principali ecosistemi, corredata da relazione estesa ad un intorno minimo di m. 200 riferito al perimetro dell'area di intervento relativa ai seguenti aspetti: tipi di suoli, microclima e vegetazione; la relazione-studio deve evidenziare i rapporti tra le componenti fisiche e biologiche degli ecosistemi. Tra questi ultimi devono essere considerati quelli che comprendono popolamenti vegetali nelle fasi iniziali dell'evoluzione che possono richiamarsi alle condizioni del sito estrattivo esaurito. Nel caso in cui sulle superfici d'intervento siano presenti alberi dovrà essere presentata la valutazione del numero di piante da abbattere per specie e la stima di diametro medio ed altezza media sulla base di almeno un'area di saggio di superficie di m. 20 x 20 per ogni tipo di bosco.

2) Relazione degli effetti indotti, sulle principali componenti ambientali e paesaggistiche, dall'attività estrattiva ed eventuali misure di mitigazione proposte. Per attività estrattive che comportino una differente destinazione del sito a fine coltivazione o nelle quali sia prevista l'utilizzazione a fini estrattivi di vaste aree deve essere presentata un'analisi di ecobilancio dell'intero ciclo estrattivo raffrontato all'opzione 0. Inoltre è richiesta una valutazione di B.T.C. (Biological Territorial Capacity) riferita all'area di

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